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“La città che ha meritato il titolo di serenissima”: così Alberto Angela nella sua introduzione della puntata.
Passeggiando per piazza San Marco, il conduttore ricorda come essa sia stata fonte di storie, amori, personaggi. Ecco apparire Giancarlo Giannini nelle vesti di Carlo Goldoni. Angela presenta così la famosa Basilica. Un’imponente struttura che mostra alcuni tratti orientali e mostra come Venezia fosse nel passato la regina del Mediterraneo. L’arcidiacono Monsignor Meneguolo illustra il rapporto tra la città e San Marco.
La cripta, parte più bassa della basilica, è ricca di basse colonne. La zona era soggetta a continui allagamenti, si trova a 17 cm sotto il livello del mare, e per 500 anni la zona è rimasta chiusa per poi essere riaperta nell’800 circa.
Sotto il baldacchino, è contenuta l’opera più preziosa della Basilica, sulla quale Napoleone Bonaparte non riuscì a mettere mano: la “Pala d’oro”. il fango della laguna è uno dei segreti della resistenza della case a Venezia. La zona di Torcello, a circa 30 minuti di vaporetto da Venezia, ha testimoniato – attraverso i suoi reperti – la storia del capoluogo veneto.
L’abbandono di Torcello permise a Venezia di diventare una delle città più importanti dal punto di vista commerciale. Tra i luoghi più significativi della città anche la “scala dei giganti” sovrastata da due statue, in cui veniva incoronato il nuovo doge. Tramite l’inestitura, sono stati nominati – nella storia – ben 120 dogi.
In quella che è stata considerata, per anni, la stanza più grande del pianeta in cui si prendevano decisioni politiche, sorge una delle opere più importanti del Tintoretto. Il conduttore spiega poi la complicata procedura attraverso la quale veniva nominato il doge. Nei cosiddetti piombi venivano rinchiusi i carcerati: tra loro anche Giacomo Casanova, accusato di truffa e libertinaggio, che riuscì a evadere in maniera rocambolesca.
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L’“arsenale” è l’unica struttura a Venezia portetta da una cinta muraria: la protezione serviva infatti ad impedire, ai curiosi, di vedere cosa si stesse costruendo all’interno (ad esempio navi da guerra).
Marco Polo, in procinto di morire, decise di dettare il suo testamento allo zio poiché analfabeta. Dopo aver fatto il giro del mondo, l’uomo era infatti tornato in città. A raccontare la sua esperienza nello spazio anche l’astronauta Luca Palmisano.
Tra i luoghi più suggestivi di Venezia c’è lo squero di San Trovaso, ovvero il cantiere dove nascono le gondole. Squero è una parola molto antica. Un artigiano racconta la costruzione della gondola, la cui durata media è di 30/40 anni. Nella gondola si racchiude la creatività della città, capace di realizzare capolavori unici al mondo.
Uno dei simboli di Venezia è Giacomo Casanova, amante delle donne. Ad interpretarlo è Lino Guanciale.
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Tra i settori che hanno reso famosa Venezia c’è quello della lavorazione del vetro. Dal 1200 le fornaci sono state spostate a Murano. Angela ci porta a scoprire i segreti di una delle eccellenze italiane all’estero.
La tela della Crocifissione fu talmente tanto apprezzata che a Tintoretto venne commissionato un altro prezioso lavoro. Una struttura talmente bella da essere rinominata la “Cappella Sistina” di Venezia. La città è nota anche per i suoi sontuosi abiti, rifacendosi soprattutto al rococò. Una costumista ne racconta la storia.
Altre caratteristiche erano le maschere e il gioco d’azzardo, tant’è che fu aperta una sala da gioco pubblica. Stanchi dei controlli, furono organizzare dei “ridotti” privati.
Pochi sanno che l’opera “L’uomo vitruviano”, risalente al 1490 circa e realizzata da Leonardo da Vinci, è conservata nella galleria dell’Accademia.
Il racconto di Venezia prosegue attraverso l’analisi di quadri e stampe.
Luogo ambito da turisti è il ponte di Rialto, ricostruito in un secondo momento tra le tante critiche per la forma troppo “audace“. Tra le cortigiane più oneste vi era Veronica Falco, cha a soli 35 anni si ritrovò povera e segnata dall’età.
Il teatro “La Fenice” è uno dei più importanti e famosi al mondo. E’ stato capace di contenere 1.000 spettatori. All’epoca della costruzione non aveva un palco reale. Nel 1996 un rogo lo ha distrutto completamente, poi è stato ricostituito.
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Altro elemento caratteristico della città è la musica.
Ecco infatti il violinista Uto Ughi alle prese con alcuni brani di Antonio Vivaldi. Il musicista racconta poi l’importanza di questa forma di arte per la città.
Il viaggio attraverso le meraviglie di Venezia finisce qui. Si è trattato di un racconto piacevole, interessante e coinvolgente. La partecipazione di attori che inscenavano personaggi tipici veneziani ha dato ritmo e verve alla narrazione. Alberto Angela si dimostra, ancora una volta, una delle punte di diamante della Rai. Vedremo ora se continuerà ad esserlo per i prossimi anni o se sarà costretto a cambiare casa.