In prima visione, il 29 settembre alle ore 22 – e d’ora in poi per otto puntate ogni martedì alla setssa ora – Sky Arte HD (120 e 400 di Sky) trasmette al pubblico degli affezionati un appntamento sistematico con la Street Art, arte di strada, applicata a pareti o facciate di edifici urbani, diffusa a livello ormai mondiale, e affermatasi in Italia a partire più o meno dal 2000.
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Essa si differenzia sensibilmemte dal graffitismo – forma d’arte spontanea ai limiti dell’illegalità – per la committenza regolare, le finalità artistiche particolari – un linguaggio formale accessibile alla gente comune – le finalità sociali dell’incontro col quartiere e con le sue tradizioni e caratteristiche umane.
Per “Muro” infatti, il contatto con gli abitanti degli otto centri urbani anche minori trascelti, è essenziale per riavvicinare la gente all’arte, che spesso li respinge. In tal senso “Il Fatto Quotidiano” ha fornito ad ogni puntata racconti e testimonianze raccolte dai propri giornalisti sul campo, facendo così luce sul contesto storico-sociale in cui gli artisti hanno operato.
Il veneto NicolaVerlato, artista attivo in USA, ha dipinto con l’antica tecnica (anche michelangiolesca) dello ‘spolvero’, il murale “Hostia” su un edicifio di 10 metri di via Galeazzo Alessi n.215 a Tor Pignattara a Roma, dedicato a Pier Paolo Pasolini la cui vita è percorsa risalendo dal momento della morte alla sua infanzia: anche in questo caso, il quartiere popolare lontano dal centro viene riqualificato esaltando l’opera di un grande regista e scrittore, che tale luogo frequentò ed amò.
A Caserta, due facciate cieche del Palazzo Comunale sono state dipinte da Rak&Bezt, ossia separatamente da Natalia Rak e dal suo compagno di vita, il polacco Bezt degli Etan Cru: hanno rappresentato ciascuno la tragica storia degli ‘amanti di Verona’ Romeo e Giulietta, donando alla città una vicenda d’amore universale.
A Gaeta, il mare azzurrissimo ha ispirato Ella&Pitr – pittori e decoratori francesi specializzati in pittura su piano di pavimenti e terrazze – ed Elian Chali artista argentino dallo stile astratto e geometrico, spontaneo e gioioso: tutti e tre hanno lavorato per il Festival “Memorie Urbane” in nome della libertà espressiva.
Un artista tedesco tra i maggiori del mondo underground berlinese, Jim Avignon, ha dipinto a Ravenna la fiancata di una casa privata, tra via Tommso Gulli e via Fiume, sul tema della diversità, della tolleranza, della pace fra i popoli.
Il pannello dipinto a Giffoni Valle Piana
Ed eccoci a Mosciano Sant’Angelo (TE), dove l’americano (ma di padre spagnolo e madre di Haiti) Axel Void, in piazza Aurelio Saliceti ha levato un grido di dolore dinanzi alla demolizione di una chiesa del Seicento, perché si facesse posto ad un palazzo in cemento e alluminio: egli ha ideato un Bambinello sovradimensionato con la testa spaccata a metà, ed il messaggio è chiaro.
Ad Arcevia (Ancona), il californiano Zio Ziegler – artista arrivato, richiesto sia dal MOMA che dai privati – nella dismessa Cava Mancini presso Monte S.Angelo, luogo di rifugio di partigini e di terribili eccidi nella II Guera Mondiale, ha riempito le pareti di immagini primitive, ancora al di qua della civiltà, con evidenti allusioni.
A Griffoni Valle Piana (Salerno), Gary Baserman pittore surrealista, cartoonista ed illustratore californiano ha dipinto un pannello con giocosi motivi legati all’infanzia, destinato alla Multimedia Valley di Griffoni.
Ad Olbia, Buff Monster – noto illustratore pop e street artist americano – ha collocato all’esterno del vecchio Cinema Astra in piazza Mercato, un luogo stravolto dall’urbanistica moderna, temi pop nello stile colorato, rosato e radioso, dettatogli dal luogo di nascita, le isole Hawaii.
Tutte le opere sono state donate alla cittadinanza: le trasmissioni sono partite da Milano, dalle Gallerie d’arte di Intesa S.Paolo in piazza Scala, in cui le opere del Novecento si saldano idealmente con quelle degli street artist dell’intera serie televisiva proposta da Sky.