Il crimine diviene intrattenimento: cambia la narrazione dei fatti di sangue, inserita in cornici di stereotipi e dimensione privata. Basti pensare al delitto di Perugia, dove l’omicidio di Meredith Kercher è diventato la cronaca di Amanda Knox e Raffele Sollecito, raccontato attraverso le cornici di un’Italia in cui non funziona niente e quello della bella straniera arrivata in Italia con poca voglia di studiare.
{module Pubblicità dentro articolo}
In un documentario di Petrolio proiettato prima dell’incontro, lo studioso di media Giorgio Simonelli sostiene che la materia è talmente delicata che occorre che lo maneggino i giornalisti, cioè gente con un “patentino” atto a trattarla. L’importante, è che non diano adito a schieramenti in cui si discetta a favore o contro, ergendo le persone coinvolte a protagonisti dello spettacolo.
Ma il male contiene tutti gli elementi del grande romanzo, portati agli estremi da Dostoevkiji ne I fratelli Karamazov, in cui la massima libertà diventa essere in grado di uccidere una persona senza alcun movente. Perché la cronaca nera attira tanto il pubblico?
Lo hanno spiegato in un incontro svoltosi al Teatro della Sapienza Duilio Giammaria, Lucia Annunziata, Antonio Socci e Nino Rizzo Nervo.
A un certo punto, sintetizza il conduttore di Petrolio, i telegiornali sono stati invasi dalla cronaca nera, dimenticando che il ruolo dei giornalisti è anche di filtro. “Se mettiamo Amanda Knox davanti a tutto, è chiaro che il pubblico pensa che sia importante: nel frattempo, mentre giocavamo a indovinare l’assassino, nasceva Isis e il mondo andava in una direzione che noi non stavamo leggendo”: gli studi televisivi insomma, hanno reso i protagonisti della cronaca dei pupazzi di plastilina.
Antonio Socci cita la Medea: la tragedia greca era un’elaborazione culturale dell’uomo che si interrogava sulla sua natura. Al di là della cronaca, che va fatta, non si può lasciare che il male irrompa nei palinsesti senza elaborazione: il rischio oggi, è che i media ci portino ad uno stadio pre-tragedia.
“Il racconto della cronaca, allo stadio attuale, è diventato sollecitazione della morbosità del pubblico”: è Nino Rizzo Nervo a dare questa descrizione della trattazione giornalistica. Raccontare lo scempio subito da un corpo non ha sempre un valore pubblico che merita di essere condiviso: lo è se si parla di Giulio Regeni, perché mette in luce che è stato torturato e che le autorità egiziane mentano, ma non lo è ad esempio nel caso di Sara Scazzi.
Lucia Annunziata fa riferimento al delitto del Circeo: qual è la differenza con l’assassinio di Luca Varani? Nel caso del Circeo la lettura era traslata in un’ottica che si apriva alla società del tempo. Il problema quindi non è se occuparsene o meno o del perché ci attragga: è come lo si fa. Se si affondano le mani nei luoghi comuni, le analisi diventano scontate: il problema è la mancanza di competenze, dato che nelle redazioni la cronaca non viene più affidata a figure giornalistiche specifiche. La cronaca nera fatta da chi ha interesse a difendere una parte o l’altra, ad esempio portando in tv gli avvocati o i familiari dei coinvolti, è che quelle parti hanno imparato ad usare i media: il padre di Foffo a Porta a porta per esempio, sostiene la Annunziata, era chiaramente spinto dal suo avvocato. In questo modo invece, i giornalisti si lasciano sottrarre la capacità di gestire la materia. La televisione invece, è entrata nella strategia di difesa dei presunti colpevoli, con il risultato -è l’amara conclusione- che i giornalisti hanno abdicato completamente al loro compito.
Gli effetti della RAI-TV – IT S.p.A.
Gli effetti negativi da trasmissioni no-stop RAI-TV-IT S.p.A. sono sotto occhi e orecchie di tutti gli ascoltatori italiani (in particolare), e quindi quantificabili dalla parte lesa che riceve programmi e informazioni deleterie e lesive (a pagamento forzato). Telegiornali di cronaca varia, ripetuta, ampliata e integrata condita da una pubblicità persistente e monotona, agli ascoltatori producono:
-effetti indesiderati a grandi e piccini; -effetti consequenziali a persone sensibili e ipersensibili; -insufficienza informativa politico-sociale e culturale; -effetti collaterali mediante atti di violenza verso familiari; -deviazioni verso atti criminali di qualsiasi livello verso parenti, amici e nemici; -incapacità di ragionare; -diminuzione rispetto verso il prossimo; -difficoltà a svolgere i propri doveri personali e familiari; -incitamento alla violenza avversii propri simili; -insufficienza volontà di difendere i propri diritti e interessi; -prevalenza di umori depressi a qualsiasi età.
Per completare le negatività di detta RAI-TV-IT si fa riferimento a tutte le tele-novelas sulle disgrazie altrui, che produce e trasmette imperterrita nelle varie esibizioni televisive (tipo Porta a Porta, Chi l’ha visto?, TG Medicina 33, notizie dettagliate su cronache didelitti vari di TG1, TG2, TG3, ecc.) . L’attuale sistema televisivo della RAI-TV-IT ha creato e continua a creare danni ingenti incalcolabili a carico d’incolpevoli ascoltatori tra l’altro, minacciati di pagare un canone attraverso la bolletta ENEL di dubbia legittimità. Per cui è necessario invitare-diffidare i responsabili della RAI-TV-IT affinché adottino ed applichino immediatamente il programma che suddivide le notizie di cronaca al fine di dare la possibilità all’ascoltatore di scegliere le varie notizie preferite attraverso canali specifici relativi alla Cronaca, Cultura & Arte, Politica, Scienze e Salute, Scuola e Università, Ricerca e Sperimentazione, Società, Spettacoli, Film per adulti e bambini, ecc., ovviamente attraverso l’accesso regolato e consentito con una password personale. In mancanza chiunque parte lesa, ha il diritto di procedere per le vie legali mirate al risarcimento danni non patrimoniali diretti e indiretti.