Il primo ha per titolo Solution Revolution e il secondo La sindrome del cemento. In particolare questo secondo servizio è finalizzato a far conoscere la realtà di una vera megalopoli cinese ovvero Shenzhen. Dopo le inchieste della scorsa settimana, si rientra nel vivo dei problemi non solo italiani.
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In Solution Revolution, il giornalista Michele Buono documenterà tutti i modi attraverso i quali la ricchezza riesce ad influenzare in maniera positiva l’intera comunità civile. Insomma se fino a poco tempo fa si pensava che il bene pubblico fosse esclusivamente delegato allo Stato e che invece le imprese private dovessero pensare soltanto ad incrementare i propri introiti, adesso qualcosa è profondamente cambiato e le due realtà possono persino convivere. In quale maniera lo spiegherà questa sera proprio Michele Buono.
Intanto i bisogni di tutte le popolazioni in ogni nazione crescono. Lo Stato ovunque, non solo in Italia ma anche in Europa e a livello internazionale, non riesce più a far fronte alle richieste dei cittadini. I bisogni restano e se rimangono insoddisfatti non conviene a nessuno che restino tali, nemmeno ai ricchi.
Il reportage di questa sera ha come fine proprio far capire in quale modo, e soprattutto dove, si possono reperire le risorse necessarie per soddisfare, finalmente, i bisogni dei cittadini.
Matteo Buono ci mostrerà che è indispensabile, innanzitutto, un cambio radicale della mentalità. Infatti molti uomini d’azienda in tutto il mondo stanno cominciando a domandarsi se l’impresa può creare risorse e generare un impatto sociale e se la finanza può essere un moltiplicatore di ricchezza. Allora quale sarebbe l’effetto di usare questi strumenti per il benessere sociale? E soprattutto si può andare avanti in questo modo senza prendere nessuno per i fondelli?
Shenzhen
Passiamo al secondo servizio che ha per titolo La sindrome del cemento ed è stato realizzato da Giuliano Marrucci. Viene raccontato lo sviluppo di Shenzhen. L’esodo dalla campagna cinese alla città ha fatto in modo che si potesse creare una vera e propria megalopoli divenuta polo di interesse internazionale e abitata addirittura da 15 milioni di cittadini. Stiamo parlando proprio di Shenzhen. Qui 30 anni fa c’erano soltanto piccolissimi villaggi rurali, la tecnologia non era mai arrivata e si viveva allo stato quasi primitivo.
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Oggi, invece, Shenzhen è uno dei centri più importanti della Cina del ventunesimo secolo. È l’esempio di come la industrializzazione riesce a creare potenza e importanza. Tutto questo fa anche capire come l’Occidente sia stato molto più lento rispetto alla corsa alla industrializzazione dell’Oriente. Infatti le nostre nazioni sono arrivate a risultati apprezzabili solo dopo molti secoli, invece l’Oriente si è dimostrato molto più efficiente ed ha impiegato nel fenomeno della industrializzazione soltanto 20 anni.