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La tragedia di Giulio Regeni, la furia barbara sul suo corpo, la paura, saranno sempre con noi. Ma Giulio non è stato il solo ragazzo italiano ammazzato senza pietà dalle istituzioni di paesi dove la libertà è parola buia. Come Giulio, altri giovani, innocenti e soli, hanno subito la stessa sorte.
Con queste parole la Pende inizia il programma di approfondimento giornalistico cercando di portare all’attenzione del pubblico vicende simili a quelle del nostro Giulio Regeni sulle quali non è stata ancora fatta chiarezza.
Confessione Reporter racconta la vicenda di due giovani vittime per le cui morti – prosegue la giornalista – i governi responsabili continuano ad affondare nella palude della menzogna prove e indizi, approfittando dell’indifferenza del mondo.
La prima storia è quella di Simone Renda, dove una madre coraggio, dopo quasi nove anni di battaglia, è riuscita ad ottenere l’impossibile: far celebrare per la prima volta in Italia il processo contro gli assassini di suo figlio.
La seconda è quella del fotogiornalista Andy Rocchelli, amico, figlio professionale e colonna di Confessione Reporter, ucciso a 30 anni con il compagno di lavoro Andrej Mironov, intellettuale russo, due anni fa, in Ucraina, durante gli scontri con i filorussi. Anche per Rocchelli, stesso copione: dal governo di quel paese, per lungo tempo nessuna inchiesta, nessuna informazione.
Stella Pende si è recata a Sloviansk per cercare indizi, frugare l’erba dove è stato ucciso, visitare la stanza dove il suo zaino è rimasto per un anno e mezzo dimenticato, parlare con la gente di una città «spaventata e muta».
Ricordiamo che l’omicidio di Giulio Regeni è stato commesso in Egitto tra il gennaio e il febbraio 2016. Regeni era un ricercatore italiano dell’Università di Cambridge; fu rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e il suo corpo fu ritrovato il 3 febbraio successivo.
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Le condizioni della sua salma, ritrovata vicino al Cairo in un fosso lungo l’autostrada Cairo-Alessandria, hanno fatto pensare che sia stato torturato. Forse i motivi sono da ricercarsi nei legami che Regeni aveva con il movimento sindacale che si oppone al governo del generale al-Sīsī.
Confessione reporter è un programma televisivo italiano d’inchiesta giornalistica, curato e condotto da Stella Pende. Il rotocalco, realizzato da Videonews, è in onda su Italia 1 dal 27 maggio 2012. Nel 2014 il programma passa dal palinsesto di Italia 1 a quello di Rete 4.
Seguo con interesse i Vs. reportage sia di Regeni che di Andy Rocchelli uccisi in terra straniera che restano senza verità. Ebbene volevo sottolinearVi che anche nostro figlio 19enne militare alpino di leva morì in Italia (con altri 3 commilitoni) il 9 giugno 1998 in tempo di pace e per noi non ci fu nessuna inchiesta nessuna verità e nessuna giustizia, ma solo Segreto Militare e ciò nonostante da 18 anni lo urliamo vanamente. Vorremmo parlarvene se non altro per far aprire un’inchiesta che non c’è mai stata. Grazie dell’attenzione. A.G. 338.9351886