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I telespettatori incontreranno persone comuni, che sveleranno a cuore aperto gli errori della loro esistenza. C’è chi racconta come la dipendenza da un tavolo da gioco o dalle slot machine abbia rovinato non solo la propria vita, ma anche quella di figli e spesso dell’intera famiglia. Altri racconteranno quanto sia stato difficile emergere dal tunnel della droga e dalla bramosia di potere e sesso che li ha portati a compiere azioni delle quali successivamente si sono amaramente pentiti.
Giuseppe Rinaldi con questo programma occupa la stessa collocazione di Chi l’ha visto?, al quale ha fatto seguito una sorta di spin off chiamato Speciale Chi l’ha visto? che andrà in onda fino alla conclusione di luglio.
Il mese di agosto è dedicato a questo esperimento interessante e certamente di grande impatto emotivo, in un periodo tradizionalmente dedicato alle repliche e all’intrattenimento più nazionalpopolare.
Rinaldi verrà a contatto con un’umanità dolente, che racconterà le pagine più segrete della propria esistenza. Realizzerà un viaggio da nord a sud, attraverso tutta l’Italia, per documentare fino a quanto si può spingere una persona che ha incontrato sulla propria strada il demone del vizio. Verranno raccontate storie anche cruente, spesso difficili da elaborare da parte del pubblico. Vicende di grande sofferenza, soprattutto nella fase in cui i protagonisti hanno cercato di riemergere e di salvarsi, eludendo così il pericolo di perdere la propria dignità di uomo e di donna. Conosceremo ragazze ossessionate dalla perfezione del corpo che hanno avuto un rapporto malato con il cibo, incontreremo giovani che si sono persi per la dipendenza dalle nuove tecnologie. Ma spesso queste vicende hanno avuto un happy ending, che serve da monito per chi magari ha avuto le medesime esperienze e non riese a trovare la forza di riappropriarsi della propria volontà.
Giuseppe Rinaldi
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L’esperimento di Giuseppe Rinaldi dovrebbe dunque avere una valenza sociologica perché il fine è aiutare a contestualizzare la dipendenza nella propria complessità.
In ogni puntata il conduttore incontrerà tre persone che saranno protagoniste con le loro vicende. Autore insieme a Giuseppe Rinaldi è Annalisa Venditti. In studio la regia è affidata a Luca Mancini.
Questo programma somiglia in qualche modo a Sconosciuti-La nostra personale ricerca della felicità, che è stato uno dei punti di forza di Rai 3 nella fascia dalle 20.10 alle 20.35. Quest’anno il format tutto italiano realizzato dalla Stand by me di Simona Ercolani è passato a Laeffe, canale 50 del digitale terrestre.
Buongiorno, volevo fare i complimenti agli ideatori e realizzatori del programma Vertigo, finalmente sulla Rai si riesce a vedere un programma che dedica la sua attenzione alle problematiche dei più giovani, al loro malessere che spesso noi genitori non sappiamo affrontare e non sappiamo come aiutarli a vivere la vita che mai come adesso è stata così complicata ed inestricabile per la mente umana, a fargli capire che malgrado tutte le comodità e benessere, la possibilità di poter fare tutto, la semplicità e l’umiltà restano le uniche possibilità per trovare un pò di serenità in questa vita piena di difficoltà, di dolore e di qualche gioia.
Grazie ancora.