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Il primo servizio della serata è di Matteo Viviani: Il barbiere che ti ripulisce dalla cocaina. La iena si occupa di come alcuni cercano di aggirare il controllo del capello, che consente di rilevare tracce di sostanze stupefacenti: per uscirne “puliti” occorre non usare sostanze per circa tre mesi. Quando viene ritirata la patente, il periodo è lungo prima di poter tornare a guidare. Molti così si ingegnao a modo loro, ad esempio trovando consigli strampalati in rete quali lavare il capello con candeggina. C’è però un barbiere che dice di poter effettuare un trattamento che toglie ogni traccia di droga dal cuoio capelluto; con l’aiuto di un complice che assume cocaina, le telecamere nascoste filmano le operazioni del parrucchiere. Il procedimento esatto è stato in parte tagliato, cosicché nessuno a casa possa ripeterlo.
Per un paio di giorni è importante non prendere droghe. Poi è prevista decolorazione per “svuotare” il capello, e infine un ritorno al colore originale.
Al termine del trattamento, Viviani porta ad analizzare una ciocca di capelli per un confronto dopo la prima analisi: il livello di droga è sceso del 94% rispetto a prima. Ma al primo controllo, il complice aveva una quantità altissima di cocaina nel sangue: ne avesse assunta meno, o fosse stato alcool, il trattamento avrebbe effettivamente funzionato.
Naturalmente Viviani va a far visita al barbiere, che non se l’aspettava. L’uomo si difende sostenendo che non ha mai ammazzato nessuno, e che la “magia” gli serviva per guadagnare qualche soldo in più. Messo alle strette dalla iena, che gli fa notare le tragiche conseguenze che potrebbero avere le sue azioni, promette di non farlo più.
Come saluto a Dario Fo, viene rispolverato un vecchio servizio di Angelo Duro: in occasione di una conferenza di Fo e Franca Rame alla Sapienza infatti, Duro aveva fatto irruzione cantando e ballando, e Fo aveva riso di gusto.
Gaetano Pecoraro ha realizzato un’inchiesta su La mafia rurale siciliana, che si intasca la maggior parte dei fondi europei per l’agricoltura. Quando diventa presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci scopre come la maggior parte delle aziende che si occupano dei terreni del parco sia collegata o controllata dalla mafia siciliana: l’Europa, anziché finanziare l’agricoltura, è finita per elargire fondi alla criminalità organizzata. questo perché bastava un’autocertificazione in cui si sostiene di non essere mafiodi. Antoci ha introdotto un nuovo protocollo: su 15 aziende, solo una non aveva alcun rapporto con famiglie mafiose. Ma l’intervento dell’antimafia, è costato ad Antoci minacce, lettere minatorie, intimidazioni fdi vario genere.
Pecoraro cerca di avere qualche dichiarazione dai diretti interessati, ottenendo in cambio il classico “la mafia non esiste”.
Il giornalista si sposta in provincia di Enna, sulle tracce dei Seminara. Nessuno è disposto a parlare, né i compaesani né i “colletti bianchi” che siedono nelle istituzioni. Salvatore Seminara è in carcere con l’accusa di omicidio; il figlio Giuseppe risponde alle domande di Pecoraro, ma negando tutto. La sorella invece, infastidita, manda via Pecoraro.
In provincia di Siracusa invece, sono i Carcione ad aver usufruito dei fondi europei. la polizia spiega come funziona come i clan si appropriano dei terreni: fanno pascolare il bestiame su appezzamenti appartenenti a gente emigrata in paesi lontani, ad esempio l’Australia, e poi, opportunamente aiutati, fanno figurare che questo avviene da 20 anni. A quel punto diventa uso capione: l’appropriazione è avvenuta.
Prestanomi e “colletti bianchi”: Pecoraro va alla loro ricerca, ma a parole hanno tutti la coscienza a posto.
Marco Maisano torna sul servizio trasmesso nella puntata di martedì scorso: La droga tra i nostri militari in missione all’estero. Vengono mandate in onda due interviste che erano state tagliate dal servizio, perché le autorità militari hanno rilasciato un comunicato in cui prendevano le distanze dall’inchiesta di Maisano. La iena ha documentato che nelle basi all’estero non solo i militari riescono ad assumere droghe, ma le trafficano portandole in Italia con gli aerei dell’esercito. Un ragazzo, congedato proprio perché scoperto tossicopdipendente, racconta come abbia superato i “blandi” controlli, di quanto fosse difficile la vita in missione e di come anche dei superiori assumessero sostanze.
Si prosegue con un’intervista doppia: Accanimento terapeutico su un neonato? Protagonisti sono Maria Rita e Massimo, genitori di Davide, bambino nato con la sindrome di Potter: senza una legge sull’eutanasia, al piccolo non sono state sopsese le cure. si tratta di una sindrome a cui non è sopravvissuto nessuno: il neonato è stato operato ripetutamente, salvo poi, inevitabilmente, morire. Per un breve periodo, dato che i genitori non approvavano l’accanimento, è stata tolta loro la patria potestà. Naturlamente i due, avendo tanto sofferto, invoano il rispetto per il dolore altrui.
Il servizio realizzato da Nadia Toffa ha immagini molto forti, che somigliano a vere esecuzioni: Usa: polizia violenta o razzista? Volata in America, la Toffa ripercorre i tanti casi in cui ragazzi di colore sonostati brutalmente fermati e uccisi: vengono mostrati i video filmati sia dalle telecamere di sicurezza che, a volte, da chi era insieme alle vittime. il 30% di loro è risultato anche non armato. A Los Angeles si sono svolte numerose manifestazioni di protesta: “Molti poliziotti -spiega uno di loro- sono stati in missione fuori, sono pazzi. Non c’è controllo sulle perosne a cui viene data l’arma”. La Toffa ascolta sia le testimonianza dei parenti della vittime, che la versione del capo della polizia di Los Angeles: secondo l’uomo la comunità afroamericana è più coinvolta delle altre nei crimini, perciò sarebbe una questione numerica. I poliziotti agiscono secondo la legge, spiega ancora l’uomo. E il motivo per cui difficilmentne finiscono in galera dopo simili azioni, è che è un tribunale interno a giudicare.
Il secondo emendamento stabilisce che si possa possedere un’arma, tanta è l’importanza delle armi negli Usa. Entrando in un negozio, la Toffa dimostra quanto sia semplice procurarsene una e ,allo stesso tempo, quanto i requisti necessari siano minimi: documenti d’identità e un corso di appena sei ore.
Le storie raccolte dalla iena sono molteplici: fermi di polizia divenuti un appuntamento con la morte, vite stroncate nonostante avessero alzato le mani. Il servizio si chiude con le dichiarazioni di Trump contro l’iimigrazione, a cui viene contrapposta una donna che, rassegnata, commenta: “Non mi piace l’America. se potessi scavare la tomba di mio figlio e portarlo con me, io me ne andrei”.
Giulio Golia ha accompagnato il signor Bruno: Ritorno ad Amatrice. Dalla notte del terremoto, l’uomo non era mai rientrato in casa sua: ci va insieme a Golia, e il rientro diviene l’escamotage narrativo per mostrare i danni lasciati dal sisma sul territorio. Subito dopo il cartello di benvenuto, sembra di essere entrati in una zona di guerra. Le immagini sono distruzione senza fine, come se le macerie non finissero mai: Bruno ha perso circoa 100 persone, tra amici e conoscenti.
Veronica Ruggeri si ccupa di un Traffico illegale di cuccioli. La signora Anna è al centro di un traffico di chihuahua, di cui non possiede i documenti necessari: i cuccioli venivano dall’Est europa, e poi venduti abbaso prezzo su internet.
Mary Sarnataro propone una soluzione al pagamento in contanti: E se ti pagassi in natura? La comica si presenta dal benzinaio, alla cassa del supermercato, dal fruttivendolo, al banco del pesce: al momento di tirare fuori i soldi però, lasci tutti basiti chiedendo se non preferiscano un pagamento alternativo.
Si prosegue con L’antidoping è uguale per tutti?, servizio che si occupa della differenza di controlli tra ciclisti. Secondo quanto rilevato, Nibali si sarebbe sottoposto ma emergono delle irregolarità sulla procedure.
Il prossimo è Nicolò De Devitiis: Che fine fanno i biglietti dei concerti? La iena cerca di capire perché i biglietti spariscano in tempi brevissimi: esistono dei portali, come Viagogo, che se ne procurano una parte per poi rivenderli. Proprio su Viagogo sono presenti biglietti per eventi di cui, ancora, i biglietti non sono nemmeno stati ancora rilasciati. La soluzione è dunque molto semplice: per evitare che ciò avvenga, basta smettere di comprarli dai bagarini, affinché i prezzi non salgano.
A mezzanotte passata, cogliendo al balzo la palla del 50esimo compleanno di Lorenzo Cherubini, viene replicato un servizio di Enrico Lucci. La iena era salita sul palco durante un concerto, coinvolgendo il pubblico in un’intervista collettiva. Non è la prima volta che, nonostante l’ex inviato sia un volto Rai a Nemo-Nessuno escluso, viene “sfruttato” per tirare avanti fino al termine della puntata.
Ancora una replica, stavolta a firma di Nina Palmieri: Una piccola casa per una grande famiglia. La Palmieri aveva raccolto l’invito di Angelico, un bambino che vive in un appartamento di 44 metri quadri insieme ai genitori e ai fratelli: la iena è andata a trovarli. Il servizio era servito, perché il bambino ha scritto una nuova lettera alla redazione, raccontando che ora vivono tutti in un appartamento più grande.
Quindi Cristiano Pasca: Il magistrato condannato a morte. La iena ha intervistato il magistrato Di Matteo, sotto scorta da più di vent’anni. Una vita dura, piena di limitazioni e sensi di colpa verso i familairi ma, semmai si possa vedere un lato positivo, anche ricca di sostegno. A Pasca che gli chiede come si batte la mafia, risponde che occorre una rivoluzione culutrael: informarsi, rifiutare chi ci offre favori, documetarsi chi sia la persona che si va a votare.
Infine, Angelo Duro che si diverte a fare il “delinquente” con gli ignari passanti al parco.
Dopo l’ultimo break pubblicitario, i conduttori salutano il pubblico e chiudono la puntata: mancano esattamente dieci minuti all’una di notte.