In una nota diffusa dall’associazione si legge:
«Perché la Rai decide di rilanciare il docu-reality “Stato Civile” dopo averlo già inserito di recente nella programmazione della seconda serata della terza rete? Perché decide di collocarlo alle 20.05, in pieno preserale, per cinque giorni consecutivi, durante le festività natalizie?». Questi interrogativi li pone, all’indomani della prima puntata, Massimiliano Padula, il presidente nazionale dell’Aiart, l’associazione che dal 1954 tutela ed educa gli utenti dei media.
Padula continua: «Non si tratta di domande retoriche ma di un vero e proprio appello alla Rai e in particolare alla rete diretta da Daria Bignardi, perché ci spieghino i motivi di una scelta che sa di forzato e di “costruito ad arte”. Non è nel nostro stile – aggiunge il Presidente – trarre conclusioni a priori o esprimere pregiudizi su storie di vita che meritano certamente rispetto, ma non possiamo non farci portavoce di una domanda di senso a cui il Servizio pubblico non può non dare una risposta».
Ma le domande dell’Aiart non sono finite. L’Associazione rilancia con una proposta/provocazione: «Perché – si chiede ancora Padula – Rai Tre non scrive e realizza un format che riesca a raccontare la fatica e la gioia delle famiglie eterosessuali, a dare spazio alle contraddizioni e alle imperfezioni che oggi una coppia uomo-donna (sposata in Chiesa o civilmente) vive, nonostante le tante iniquità sociali ed economiche che spesso impediscono di generare figli e progettare il futuro? Sarebbe – conclude – un antidoto alla rassegnazione e un gesto degno di uno “Stato (e di un servizio pubblico) civile”».
Ha raccontato la nuova Italia all’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili secondo la quale anche le coppie dello stesso sesso possono vedere riconosciuti i propri diritti. Una trasformazione sociale e culturale di tale rilievo da essere paragonata alla legge sul divorzio e sull’aborto.
Questo mutamento è stato documentato attraverso le vicende reali di persone che hanno vissuto prima la sofferenza della proibizione e adesso finalmente il diritto della libertà.
L’appunto che si fa alla trasmissione può avere un fondamento giusto ma rientra nell’ambito di dati acquisiti dalla società casa famiglia problemi economici che vengono puntualmente sottolineati.I diritti civili vanno accompagnati in un percorso di integrazione educativa e devono maturate nelle coscenze quindi necessitano di essere sottolineati e questa trasmissione lo svolge con sensibilità
Vorrei ricordare a tutti ,ma soprattutto a coloro che si sentono indignati poiche tale programma mette in pericolo la sopravvivenza della famiglia tradizionale e sottolinea la normalita di tali storie d amore…..che il concedere e l estendere la possibilita a TUTTI,di poter amare chi si desidera ,ci rende finalmente un paese civile e rispettoso dei diritti di tutti. Quando ci fu l introduzione de!l aborto o del divorzio,il mondo cattolico scese in piazza preoccupato della deriva del nostro paese….Oggi , tutto cio, viene invece visto come un’importantissima conquista sociale (soprattutto il divorzio perche estremamente conveniente anche ai credenti…) Dopo di che ,siamo stati liberi di non abortire o di non divorziare perche magari contrari ai nostri principi etici,MA ,abbiamo permesso ad altri di farlo.
La famig!ia tradizionale é allo sbando per i tradimenti .!e violenze…. e per la fedelta che non ha piu alcun valore…
Voglio essere libera di creare per me una famiglia da mulino bianco (nessuno me lo impedira’) permettendo ad altri di amarsi e di avere i miei stessi diritti!
Da persona nazionale popolare, rispetto x tutti ma non riesco a capire , e neanche e mie figli piccoli durante feste natalizie , decidiamo di passare una serata a casa a vedere un bel film, o spettacolo in TV, ma facendo zapping ci si imbatte su Rai3 e si vede 2 uomini che si baciano alle8 di sera?….. Ba……Forse dobbiamo ringraziare qualche leone impazzito che si sbrana 300.00 euro dei nostri soldini, più che leone direi che parassita, sempre con rispetto . Buone feste, ma dcidiamo di giocare a tombola, da nazional po polare.
Vivo a Massa in Toscana e seguo le puntate della serie “Un posto al sole” perchè mi ricordano i luoghi natali della mia mamma. Da qualche giorno la serie è preceduta da una trasmissione che mi ha lasciata sconcertata, più per la scelta dell’orario, che per il contenuto… Manifesto la mia disapprovazione da fedele abbonata Rai e spero che Rai 3 venga sommersa da emails come la mia!
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> P.S. Aggiungo che sono un’insegnante di Musica di scuola media di 1°grado, apprezzo la programmazione di Rai 5 e lo spazio che viene dato alla Musica, mentre proprio non capisco perchè i bellissimi programmi di Stefano Bollani vengano sempre trasmessi in orari in cui i miei ragazzi spero siano a nanna e poi alle 20 di sera si debbano mandare in onda trasmissioni che riserverei ad altre fasce orarie o che mi sarei aspettata di vedere su emittenti private (che per altro seguo pochissimo proprio perchè considero diseducative e spesso di cattivo gusto). Dal servizio pubblico mi aspetto altro. Come insegnante educo i miei alunni al rispetto di tutti e comprendo che possa capitare di provare sentimenti d’amore per persone dello stesso sesso. Sono state approvate le unioni civili, ma non trovo opportuno ostentare cerimonie che scimmiottano il Matrimonio.
Tutto Ok (libertà e felicità a chi fa certe scelte…) ma non capisco l’esigenza di dare il programma a quell’orario e durante le festività Natalizie !!!! Vedere le effusioni di due uomini(baci in bocca ecc. ecc.) non credo possa aiutare i Ns. figli (specialmente i più piccoli) a capire certe situazioni. Dovrebbero vergognarsi i responsabili del programma………..senza considerare i costi sostenuti per la realizzazzione dello stesso. Veramente incredibile e incomprensibile. VERGOGNA alla Brignardi e al suo staff.