I due conduttori, Gianluigi Nuzzi ed Elena Tambini, propongono, ogni settimana gli aggiornamenti e gli sviluppi sui principali fatti di cronaca. E nella puntata odierna, accendono i riflettori sull’atroce omicidio di Sara Di Pietrantonio perchè nel corso della giornata è prevista la sentenza nei confronti di Vincenzo Paduano, accusato di aver strangolato la studentessa romana di 22 anni e di averle poi dato fuoco lungo la Magliana, il 29 maggio 2016.
La giovane di soli 22 anni è stata uccisa alla periferia sud della Capitale mentre rientrava a casa dopo aver trascorso una serata insieme agli amici. Paduano ha confessato di aver dato fuoco alla sua ex fidanzata sul ciglio della strada, in via della Magliana, dopo averla seguita e speronata con l’auto.
Il ragazzo si ribellava all’idea che Sara volesse chiudere definitivamente la loro storia sentimentale. Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma, al termine del rito abbreviato, deve decidere se accogliere la richiesta del Pubblico Ministero Maria Gabriella Fazi, che ritiene colpevole il 28enne di omicidio premeditato. Inoltre il giovane ha agito con ferocia disumana e per futili motivi dettati soltanto da una folle gelosia. L’udienza è fissata per il 5 maggio.
Nel processo Paduano è imputato per omicidio volontario premeditato, distruzione di cadavere, stalking e incendio. Il giovane, in Aula ha dichiarato: «Chiedo scusa, anche se so che non sarò perdonato. Non chiedo sconti di pena». Il pm ha chiesto l’ergastolo.
Un altro argomento all’ordine del giorno è la caccia a Igor il russo. Gianluigi Nuzzi, con Elena Tambini, continua a seguire le varie fasi di una ricerca che sta impegnando le forze dell’ordine purtroppo senza esito, da oltre un mese.
Centinaia di uomini stanno battendo palmo a palmo il territorio tra le province di Bologna e Ferrara. Ma Igor il russo sembra svanito nel nulla.Certamente avrà qualcuno che lo appoggia.
Infine, il programma a cura di Siria Magri si occupa di Donato Denis Bergamini, calciatore del Cosenza il cui cadavere fu trovato sulla strada statale Jonica nel novembre 1989, dopo essere stato investito da un camion.
Al momento del decesso, lo sportivo era con la fidanzata, la cui testimonianza fu decisiva a sancire l’innocenza dell’autista del mezzo pesante. Secondo gli inquirenti si era trattato di suicidio, ma amici, colleghi e familiari di Bergamini hanno sempre nutrito dubbi.
Nel 2012 la vicenda fu riaperta, ma il tutto si concluse con un’archiviazione. Nonostante ciò, il procuratore di Castrovillari vuole procedere con la riesumazione del corpo per compiere ulteriori indagini con le tecniche più moderne a disposizione.