Si aspettava il successo della trasmissione soprattutto dopo l’inizio notevolmente in affanno?
Se rispondessi di sì, non sarei credibile nei confronti di tutte le persone con cui ho lavorato e anche verso la mia famiglia. Non mi aspettavo una chiusura di stagione così bella. Non so se definirlo un successo, ma il 7% di share ottenuto nell‘ultima puntata dell’8 giugno è stato un risultato totalmente inaspettato. Nel nostro cuore c’era il desiderio di riuscire a far capire alla gente che cosa volevamo provare a fare, quindi non ci siamo arresi dopo un inizio traballante. Abbiamo creduto e lottato per il progetto “Nemo” ed è stato bello realizzare questo piccolo sogno. La sfida che ora ci attende è enorme, perchè l’anno prossimo dovremo non solo riuscire a mantenere il livello della seconda parte di stagione, ma addirittura superarlo.
Quali sono stati i fattori che hanno permesso al programma di fare il decisivo salto di qualità?
Senza dubbio il tempo, che aiuta a far conoscere i prodotti nuovi. Accanto a questo c’è da dire che nella seconda parte di stagione sono stati introdotti degli accorgimenti, perché era necessario accompagnare maggiormente il pubblico: tra questi la scelta di avere in ogni puntata due “super-ospiti in poltrona” in veste di opinionisti e la volontà di rinforzare il filo narrativo fra gli argomenti trattati in studio e i servizi trasmessi. Tutto ciò ha contribuito a rendere “Nemo” più leggibile per il pubblico.
Sta già lavorando per la prossima edizione della trasmissione?
Non ho cominciato operativamente a girare, ma sto seguendo diversi argomenti: non posso nascondere che l’evolversi della guerra all’Isis continuerà ad essere una mia priorità. Non c’è solo questo, però: ad esempio stiamo raccogliendo moltissimo materiale sulla condizione degli omosessuali nel resto del mondo. È pazzesco come si stiano moltiplicando i cosiddetti “campi lager” in diversi parti del globo. Mi piacerebbe molto focalizzarmi su questa tematica. Continuerò sempre a fare denuncia, un’attività che è parte della mia natura.
La giornalista tarantina si è soffermata anche su un altro esperimento televisivo, proposto da Canale Nove: “Cacciatori”, condotto insieme a Pablo Trincia, altro volto di Rai 2 con il programma “#Maipiùbullismo”, nuovamente in palinsesto nella stagione ventura. Per sapere cosa ci ha detto, non resta che ascoltare l’intervista integrale in apertura del nostro post.