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La seconda metà degli Anni 60 fu per la radio – allora c’era solo quella targata Rai, perché le radio private sarebbero nate circa dieci anni dopo, dal 1975 in poi – un periodo di rinnovamento per tutti e tre i canali. Erano già nate, prima di Batto Quattro, Per voi giovani, Gran Varietà, Il gambero e proprio all’inizio del 1967, esattamente il 6 gennaio 1967, la mitica Hit Parade, la classifica dei dischi presentata dall’indimenticabile Lelio Luttazzi, altra trasmissione che quest’anno festeggia mezzo secolo di vita.
Se il 3 luglio 1966 nacque Gran Varietà, dalla storica Sala A di Via Asiago a Roma, studiato per gli ascoltatori che nel relax mattutino domenicale ascoltavano la radio tra le 9.35 e le 11, esattamente un anno dopo da Milano, vedeva la luce un altro varietà in onda, invece, il sabato dalle 10.40 alle 11.30, Batto Quattro, per l’appunto, che aveva come autori la coppia Italo Terzoli ed Enrico Vaime, per la regia di Pino Gilioli e la piacevole conduzione di Gino Bramieri (scomparso nel giugno del 1996), vero mattatore del programma, trasmesso dall’8 luglio 1967 al 2 ottobre 1976.
Lui del programma ne fu il grande animatore. Ma nel 1968 i dirigenti, sbagliando le previsioni e pensando di aumentare gli ascolti, scelsero nella conduzione tre attori-presentatori che in quel periodo avevano molto successo: Lina Volonghi – Sandra Mondaini – Walter Chiari. Così ben presto, visti i risulktati molto scadenti, furono costretti a richiamare nell’Auditorio G di Corso Sempione a Milano, dove si realizzava buona parte della trasmissione, proprio Gino Bramieri, il “Ginone” nazionale. Come conduttore e comico, Bramieri da Batto Quattro lanciò diversi personaggi, che dovevano poi diventare popolari in teatro e in trasmissioni televisive: chi non ricorda Toni Buleghin, Gustavino Dell’Acqua (sempre ubriaco che voleva bacetti da tutti) e poi quello più famoso, il Carugati, una sorta di personaggio milanese megalomane, il classico “cummenda” che sa tutto e che pensa di risolvere i casi della vita, anche quelli più complicati. E poi non potevano mancare le immancabili barzellette, una all’inizio e una alla fine del varietà.
Anche Batto Quattro, come Gran Varietà, prevedeva che gli ospiti fissi (parteciparono più cantanti che attori) durassero per contratto per contratto, per ogni serie, tre mesi. E per i primi tre mesi (luglio-settembre 1967), accanto a Gino Bramieri, il primo ospite ad aprire il lungo elenco di quelli che sarebbero arrivati in seguito fu un allora semisconosciuto attore di cinema Lando Buzzanca che sarebbe diventato il maschio per eccellenza del cinema italiano.
Un segreto che ora possiamo svelare: ad animare gli intermezzi musicali c’erano, come abbiamo detto, di volta in volta, cantanti di successo, che però non sempre incontravano Bramieri nell’Auditorio G di Milano: essi, infatti, registravano in separata sede le loro partecipazioni, anche per permettere al comico di ironizzare sugli argomenti: montando il tutto con il disco della canzone scelta e gli applausi preregistrati, il pubblico non si accorgeva di nulla.