Nicola Savino ci racconta quali sono i punti di cambiamento della sua conduzione rispetto a quella precedente gestita da Flavio Insinna. Le prime due edizioni invece erano state condotte da Costantino della Gherardesca. {module Pubblicità dentro articolo 2}
“Ho 49 anni e sono finalmente pronto a mettermi in gioco con ruoli seri” dice Nicola Savino facendo capire che il suo impegno in “Boss in incognito” prescinderà dalla leggerezza e dal sense of humor che caratterizzano invece la sua gestione di “Quelli che il calcio“.
“Quando mi hanno chiesto di fare questa esperienza ho subito accettato, oramai sono un padre di famiglia e naturalmente è importante per me raccontare le storie di persone che si trovano in difficoltà ed hanno problemi” continua Nicola Savino. “Sarò una sorta di Virgilio che accompagnerà sia il boss in incognito che la gestione di tutte le fasi del docu-reality. Infatti ci sono nel corso delle varie puntate molte parti di voice over“.
Nicola Savino sottolinea anche che la nuova chiave di questa edizione del “Boss in incognito” è l’essere intimista per penetrare di più nelle storie dei dipendenti delle varie aziende protagoniste di puntata.
“Avremo una prima parte nella quale racconteremo la storia del boss. I telespettatori sapranno come è arrivato a fondare un’azienda così importante. Nella seconda parte invece è il boss si trasforma in operaio e va a lavorare nelle proprie fabbriche“.
Savino spiega “non ci sono state difficoltà, i dipendenti non hanno mai avuto dubbi sul pretesto narrativo che avevamo raccontato loro. Infatti abbiamo fatto credere che ci fosse stato uno scambio di operai tra due grosse aziende e naturalmente il dipendente che arriva a lavorare nella fabbrica protagonista di puntata deve essere preparato a svolgere i compiti che lo aspettano“. {module Pubblicità dentro articolo}
Inoltre il conduttore svela che le maggiori difficoltà sono state a causa del freddo che ha colpito Roma nel corso della registrazione degli spot televisivi di boss in incognito. “Abbiamo girato in una fabbrica abbandonata fuori Roma dove non c’era alcun riscaldamento. Oltre questo evento tutto è stato molto semplice da realizzare“.
Nicola Savino attualmente conduce anche “Quelli che il calcio” e sta preparando per il secondo anno consecutivo il Dopofestival insieme alla Gialappa’s Band.”Ci saranno molte novità” anticipa.
Inoltre da 20 anni conduce su Radio Deejay un programma dal titolo “Deejay chiama Italia“. “Insieme a Linus direttore dell’emittente radiofonica ogni venerdì e sabato in questo spazio ci occupiamo di attualità ma con un piglio ironico e leggero. Il programma è tra i più ascoltati a livello radiofonico“.
Linus, infine, sarà presente nella giuria di qualità del Festival di Sanremo.