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Gli attentati di Parigi hanno indotto la redazione a scegliere di riproporre un servizio di Marco Maisano trasmesso a tarda notte nella prima puntata di stagione: Parlano i terroristi dell’Isis. La iena si era recata in un carcere dell’Iraq dove glie ra stato permesso, a patto di non riprendere altro, di incontrare alcuni militanti dell’organizzazione terroristica. Uno di loro, Abdullah, è giovanissimo: appena 15 anni. Si è arruolato seguendo degli amici, senza aver ricevuto alcun addestramento: dice di aver visto donne stuprate, e che sarebbe stato meglio non arruolarsi. Un altro invece, si dichiara dispiaciuto per le persone uccise, perché sarebbe bastato si fossero convertite per continuare a vivere. L’ultimo al contrario, appare stordito.
Il servizio di Marco Maisano
Dopo la pubblicità, si torna in diretta con Edoardo Leo e Marco Giallini, in promozione per il loro film.
Mauro Casciari documenta il rito della Grindagrap: la sanguinosa, mattanza di balene nelle Faroe. Si tratta di un arcipelago tra Islanda, Scozia e Norvegia, ma regione autonoma della Danimarca che, una volta uccise le balene, le rigettano in mare perché l’alta quantità di mercurio presente in mare le rende dannose per la salute. Gli abitanti, davanti a Casciari che li rimprovera, rivendocano la loro usanza come tratto distintivo della loro cultura. Un poliziotto, inconsapevole di essere ripreso, confessa che sia legale: in pratica, le forze dell’ordine vengono impiegate non per impedire la Grindagrap, quanto per far sì che tutto si svolga senza intoppi. Nonostante la caccia alle balene sia vietata in Europa, a favore delle isole Faroe gioca lo status di autonomia.
Il servizio di Mauro Casciari
Casciari incontra alcuni volontari di Seasheperd: i ragazzi cercano di avvistare i cetacei prima degli abitanti, così da poter evitare che questi si chiamino a raccolta e vadano in barca ad ucciderle. La Grindagrap infatti funziona così: appena visto un branco, tutti abbandonano le proprie attività per riversarsi in mare: alcuni salgono in barca, altri li aspettano a riva.
Stefano Corti e Alessandro Onnis conoscono Massimiliano, un ragazzo a cui mancano tre arti. È sfida alla playstation con il giocatore del Milan M’Baye Niang. Ha imparato a trovare soluzioni alle difficoltà: quando era piccolo, il nonno fingeva gli cadessero degli oggetti dalle mani per spingerlo a raccoglierle.
Giulio Golia è in Sicilia: Messina senza acqua da 20 giorni. Nella città, raccontano i messinesi, ci sono sempre stati problemi: spesso mancava per ore. Adesso peò, la situazione è al collasso: nei palazzi, i condomini si accusano di rubarsi l’acqua l’un l’altro. La condotta è crollata per incuria, in una zona non monitorata del territorio e con decine di zone a rischio frana. Il sindaco è furioso: tutti conoscono la gravità della situazione, ma non se ne occupano.
Tocca quiiindi a Gaetano Pecoraro: Come si uccide un imprenditore. La storia del signor Schirru, imprenditore che, a un certo punto, ha smesso di pagare mazzette a un funzionario pubblico. La legge gli ha dato ragione, ma Schirru è praticamente isolato e il responsabile è a piede libero, tanto che la iena lo incrocia proprio per strada. Non solo: a causa delle mazzette che era costretto a pagare, Schirru è stato bloccato dalla banca in maniera arbitraria. Disperato, ha accettato la copertura di un mafioso per risollevare l’azienda, ma l’uomo ha poi cercato di accaparrarsi l’azienda e a Schirru non è rimasto che denunciare pure lui. La iena lo incontra, facendogli presente che il suo nome è presente nei pizzini di gente come Provenzano.
Il servizio di Matteo Viviani
Matteo Viviani è andato a Ginevra: Curarsi con l’eroina. Nella città svizzera c’è infatti il Binario 9, luogo in cui i tossicodipendenti trovano siringhe pulite, preservativi, medici che li tengono sotto controllo e prescrivono loro “eroina pulita”. La tesi di fondo è che nessuno sia riuscito a debellare la tossicodipendenza nella società e, constatazione a aprte, l’eroina che fa male è quella che si compra per strada. A inizio ‘900, quando ancora non si capiva la dipendenza che creava come effetto collaterale, la Bayer la inseriva in medicinali come lo sciroppo per la tosse: prodotta per essere medicinale, appurato quanto però inducesse assuefazione, venendo tolta dal mercato.
L’idea di base è che la tossicodipendenza sia una malattia, perciò necessita di un programma di assistenza. Non debellarla, ma gestirla. Di fatto, nonostante il titolo del servizio parli di “curare”, al Binario 9 si fornisconono assistenza e condizioni igieniche ai tossicodipendenti, togliendoli dalla strada, evitandogli di incrementare l’illegalità e, allo stesso tempo, di assumere sostanze velenose (perché mescolate ad altre sostanze) che poi influiscono anche sui costi della sanità.
Il servizio di Nadia Toffa
Il servizio successivo è di Nadia Toffa, ed è agghiacciante: Chirurgo da 40 anni ma la laurea non c’è. La Toffa raccoglie le testimonianza dei familairi di tre donne morte sul tavolo operatorio, finite sotto le “cure” del fasullo dottore Andrea Stampini. Il dirigente dell’ospedale in cui ha operato per vent’anni sostiene che anche loro sono stati truffati; gli ex colleghi lo definiscono un “pazzo” che una volta ha consigliato una donna incinta un raschiamento perché, per lui, il bambino era già morto. Secondo il presidente dell’Ordine dei Chirurghi di Ferrara, è stato falsificato il documento del notaio con cui l’iscritto si autocertifica: per legge, l’Ordine non è tenuto a verificarne l’autenticità (che sarebbe garantita dall’autocertificazione), e i controllli vengono effettuati a campione. Una falla che molte persone pagano cara, spesso con la vita.
Raggiunto dalla Toffa, Stampini risponde di essersi laureato; la iena gli risponde che non risulta in nessun registro, ma lui non si vergogna affatto, Con sfacciataggine, nemmeno tenta di sottrarsi alla telecamera.
Il servizio di Nina Palmieri
Nina Palmieri incontra Angelo, un ragazzo escort: Un prete ad alta trasgressione. Angelo aveva un cliente che si faceva chiamare “giudice”: un viveur cocainomane che pranzava nei migliori ristoranti chiedendo aragoste e spolverate di tartufo, alloggiava negli hotel con vista mare su Posillipo, strisciava carte di credito con fondo da 10mila euro. Il ragazzo, sospettoso, inserisce il suo numero di telefono in un motore di ricerca: scopre così che si tratta di un prete. A qualcuno, ha pure promesso un lavoro millantando di conoscere Renzi. Angelo decide di denunciarlo “per coscienza”, per evitare che possa ancora spendere soldi non suoi. Lo stipendio di un parroco, gli dice un vicario al telefono, con l’anzianità arriva a mille euro.
L’uomo però non ha perso il vizio. Contatta nuovamente un escort, finendo per chiamare un amico di Angelo; a qule punto, nella stanza d’albergo dell’appuntamento, gli bussa la Palmieri. Lui sostiene che i sold siano quelli di famiglia, poi promette di inviarle i propri dati per dimostrare di essere in buona fede. Naturalmente non risponderà mai più al telefono, né sarà possibile trovarlo in parrocchia perché allontanato.
Enrico Lucci si occupa a modo suo di politica: Tanti partitini per tutti. Da Stefano Fassina con Sinistra e libertà a Pippo Civati con Possibile fino a Partito Comunista di Marco Rizzo, Lucci si occupa delle varie formazioni che non contano niente: un insieme di condottieri senza nave.
Il servizio di Filippo Roma
Filippo Roma è riuscito a intercettare in strada Francesca Chaouqui: Chi è il corvo del Vaticano? Lei non risponde a nessuna domanda: più che un corvo è un alieno, e secondo lei è E.T. il vero corvo. la Chaouqui nega tutto, dice di non aver ricevuto ordini e che, se avesse potuto, non avrebbe voluto vedere la famosa festa in terrazza. Il tono comunque, è per tutto il tempo molto strafottente.
La puntata si conclude con la replcia di un vecchio servizio di Luigi Pelazza, che lo scorso gennaio aveva intervistato un terrorista. L’uomo bollava gli europei come infedeli in quanto praticanti di pedofilia, omosessualità, vizi e rifiutava l’idea di un Corano che ammette la tolleranza: chi non la pensa allo stesso modo, è un infedele e basta.