Fervono i preparativi e il comico è già nella città dei fiori per preparare i suoi interventi, molti dei quali hanno fatto parte dell’ultimo spettacolo che Max Giusti ha presentato a Roma, Pezzi da 90, prima al Teatro Olimpico e poi, dopo il crollo del palazzo sul Lungotevere Flaminio, al Teatro Brancaccio, dal 3 al 6 febbraio.
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Lei ha dovuto interrompere lo spettacolo al Teatro Olimpico per il crollo degli ultimi piani del palazzo dove era anche ubicato il teatro. Si è sentito coinvolto?
“Certo, sono rimasto estremamente colpito ma, per fortuna, a parte i danni, non ci sono state vittime. Ho trovato una nuova casa per il mio spettacolo, Pezzi da 90, ma il mio desiderio, quanto prima, è quello di organizzare uno spettacolo per raccogliere i fondi per le persone che abitano e lavorano nell’edificio. E anche per il Teatro Olimpico che sono certo aprirà prestissimo”.
Intanto si sta preparando per il Dopofestival, che dopo 8 anni ritorna. Quale sarà il suo ruolo?
“Ma ancora non so bene cosa farò. Stiamo mettendo a punto la scaletta, anche perché non sarò solo. Posso dire, comunque, che cercherò di far ridere con i miei personaggi diventati famosi alla radio con Super Max per tanti anni tutte le mattine su Radiodue e prima in tv con Quelli che il calcio.
Vuol dire che il Dopofestival si ispira a Quelli che il calcio?
Ecco, al Dopofestival si respirerà la stessa atmosfera di Quelli che il calcio. Ci saranno Nicola Savino, la Gialappa’s Band. Probabilmente, per quanto mi riguarda, non mancheranno tra i personaggi che imiterò quelli familiari, figure entrate con prepotenza nelle case degli italiani grazie allo schermo televisivo: Libague, Al Bano, Vasco Rossi, Malgioglio. Vi aspetto in tv dopo il Festival da martedì sera”.
In questo momento sta impazzando al cinema Checco Zalone. Il suo film Quo vado ha incassato ai botteghini più di 60 milioni di euro. Mai pensato di fare un film alla Zalone?
“Non conosco personalmente Checco Zalone ma per me è bravissimo. Anch’io, come lui, sono costretto a fare tutto da me, anche se penso che il mondo dello spettacolo possa andare avanti anche senza di me, ma tutto quello che faccio è cosa mia. Un sabato sera su Raiuno, prendo e me lo scrivo. E un film, se lo farò, sarà così”.