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Si comincia dalle amministrative a Roma. Vista l’abbondanza di candidati dice: “Ho pensato anch’io di fare il sindaco lì!” Secondo lui nessuno in realtà vuole fare il sindaco, nonostante i tanti pretendenti, specialmente a destra. E su Tosi dice: “Ma chi può votarlo a Roma?“. E a sinistra? Il suo commento sul candidato Pd è chiaro: “Ma chi ca… è Giachetti?“. La sua riflessione sta nel fatto che non ha la stoffa da leader.
Insomma, Roma è una patata bollente. Lo stesso vale secondo lui per i grillini, che hanno scelto Virginia Raggi, “una perfetta sconosciuta“. La volontà di non vincere a Roma sta anche nel fatto che, stando agli ultimi rapporti dell’Autorita Anticorruzione, il malaffare era ovunque.
Ed a proposito di malaffare nel comune romano, Maurizio Crozza inventa una parodia di Rugantino e lo chiama “Rubantino”. Il personaggio è un dipendente comunale, intento però a lavorare solo quando gli va: il suo tempo libero infatti lo trascorre al bar. Un furbetto del cartellino in costume. Non soltanto: tramite i parenti racconta di fare soldi anche tramite gli appalti. Chiusura con “Tanto pe’ votà”, critica in musica a tutte le “meraviglie” della Capitale. Trovata intelligente.
Si torna a parlare di Denis Verdini, condannato a 2 anni per corruzione per il caso della Scuola di Carabinieri di Firenze. Non andrà comunque in carcere. Una condanna, comunque, che secondo Crozza infastidisce comunque Renzi. “È da Michelangelo dei ladri tentare una corruzione per una struttura del genere“.
Maurizio Crozza parla della candidatura di Roma per le Olimpiadi di 2024. Montezemolo è a capo dell’organizzazione della manifestazione, lo stesso ruolo che aveva per i mondiali del ’90. Il comico genovese dice che quello fu uno dei buchi economici più grossi mai esistiti ed ora si rischia, con la stessa persona, il medesimo pericolo.
La caricatore dell’ex presidente Ferrari rappresenta un imprenditore che vuole a tutti i costi realizzare questo obiettivo, senza però sapere a cosa può andare incontro. Non sa nemmeno cosa significa la parola debito.
Rispetto alle puntate precedenti, stavolta “Divenerdì” è stato spostato nel secondo blocco di trasmissione. Crozza propone i personaggi già visti in precedenza: ovviamente Floris, Luttwak, Pagnoncelli, Freccero, Cacciari. La presa in giro verso il genere è totale: basti pensare che Crozza-Floris afferma che “di tatuaggi e wurstel se ne parlerà più tardi con Rodotà“.
Crozza torna sulle primarie del centrosinistra. Stavolta parla di Napoli, dove Bassolino, sconfitto, ha presentato il terzo ricorso contro l’esito delle consultazioni. L’ex sindaco di Napoli non avrebbe buoni rapporti con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
E allora scatta l’imitazione: è la prima di questo secondo ciclo di puntate. Stasera il bersaglio è la commissione europea, che pare non vorrebbe riconoscere lo status di “doc” al pomodoro San Marzano. Stasera De Luca-Crozza dice di aver portato l’acqua a Napoli. Ironia anche sul cognome del candidato sindaco di Napoli dei grillini, Brambilla: “Un cognome notoriamente napoletano!“, dice. Il ricorso al paradosso è costante, tanto che lo stesso Crozza è in difficoltà a trattenere le risate.
Il personaggio di “Germi Disoia”, il finto cuoco vegano che però, sotto sotto, è attratto molto dall’alimentazione tradizionale, sta diventando una costante della trasmissione. Crozza lo propone anche questa sera. Il personaggio rivela di aver avuto un passato da “briciolista”, mangiando appunto solo frammenti di pane, per poi parlare del suo nuovo libro, “Figlio di soia”.
La ricetta di questa sera è una “specie di caciucco alla livornese, ma senza pesce“. Della pietanza lo chef farlocco non è tuttavia convinto, anche se comicamente non lo da a vedere. Lo sketch è ancora più divertente per dei piccoli imprevisti: l’olio e il latte si rovesciano un po’sul set e Crozza ci ride su, non perdendo però l’attenzione sull’esibizione. Alla fine, Germi cade in tentazione e addenta un delizioso pollo arrosto.
Consueta chiusura con la rubrica di backstage “Come l’ho fatto”. Si sfora di qualche minuto rispetto al solito per dare la linea a Bersaglio mobile con Mentana.
La prossima settimana il programma non andrà in onda. Appuntamento dunque a venerdì 1 aprile, sempre alle 21.10, su La7.