{module Pubblicità dentro articolo}
E’ accaduto ieri sera, dopo una lunga marcia di avvicinamento all’ambìto e forse insperato traguardo. La puntata di Caduta libera andata in onda con la conduzione di Gerry Scotti (che è al timone del game show) ha fatto registrare 4.340.000 telespettatori con 23,40% di share. Per la prima volta, invece, dopo anni di predominio assoluto, L’Eredità ha dovuto arrestarsi a 4.307.000 spettatori sintonizzati su Rai1 alle 18,40. Lo share è stato del 22,58%.
Le cifre parlano chiaro: la leadership della fascia preserale è di Canale 5 almeno nella serata del 24 marzo. Bisogna adesso seguire l’evolversi del gioco per capire se si è trattato di un caso isolato oppure se Caduta libera rappresenta il nuovo gioiello di famiglia della rete diretta da Giancarlo Scheri. Il direttore, naturalmente, ha diramato una dichiarazione entusiasta nella quale sottolinea come sia raro che un programma quotidiano registri una accelerazione così veloce e costante su tutte le fasce di pubblico, compreso il target più giovane.
Scheri non lesina complimenti al conduttore, alla sua collaudata professionalità e al gruppo di lavoro che ha portato Caduta Libera ad un risultato insperato.
{module Pubblicità dentro articolo}
Più che a Gerry Scotti, il successo e l’appeal del game show sono da attribuire alla formula e al meccanismo. Vengono infatti coinvolte, nel succedersi dei concorrenti e delle domande, fasce di pubblico di differente estrazione culturale: dallo studente all’impiegato, dalla casalinga alla professionista in carriera. I quesiti proposti non sempre sono di semplice accessibilità. Ma i concorrenti vengono parzialmente aiutati da alcune lettere che compaiono negli spazi della risposta. L’elemento più rappresentativo è costituito dalla “precaria” botola sulla quale sono fermi i concorrenti. Una botola pronta ad inghiottirli ed a farli precipitare appena le risposte giuste non arrivano in tempo. Non si conosce mai il momento preciso nel quale la botola si apre e il concorrente scompare dal palcoscenico. Inoltre, durante la “caduta libera” (da qui il titolo del programma), la telecamera segue la scomparsa dell’eliminato rimandando al telespettatore la sorpresa dipinta sul suo volto. Elementi spettacolari che ne aumentano l’appeal anche sul pubblico giovane.
L’alternarsi di concorrenti risponde anche all’esigenza di rivolgersi ad un pubblico trasversale: e questo obiettivo è stato raggiunto. Peccato che i partecipanti riescano a raccontare poco di se stessi.
Inoltre ha contribuito a rendere più spettacolare il programma, la presenza, in specifiche puntate, di personaggi noti che si mettono alla prova sulla botola dalla quale precipitano alla prima risposta sbagliata.
Caduta libera appare come un game familiare, senza quella prorompente grossolanità presente, invece, in Avanti un altro.