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Il protagonista di questa sera comincia dalla sua passione per i fumetti, in particolare Nembo Kid. L’intervista è girata al Silvano Toti Globe Theatre, di cui è direttore. Dopo tante regie, quest’anno ha anche partecipato in prima persona ad un’opera, “Omaggio a Shakespeare”. La trasmissione è strutturata come un flashback: ogni tanto i conduttori riappaiono in un’auto per ricordare quanto detto dall’intervistato durante il loro colloquio, per poi lasciare spazio alla voce dell’interlocutore.
Si parla di tv: l’attore ricorda l’esperienza del 1970 in “La fantastica storia di Don Chisiotte della Mancia”. Poi ripercorre l’inizio della sua storia artistica: nel periodo universitario lavorava nei night club come cantante. “Ero molto magro, mi chiamavano Frank Sinutra”, dice scherzando. Proietti è un grande appassionato del cantante americano, così come di Dean Martin.
Il protagonista di puntata racconta aneddoti sulla sua gavetta, a cominciare dalle serate a cantare nelle “balere”. Alle sue parole si alternano immagini di repertorio estrapolate dalle Teche Rai, collegate a quanto racconta. I suoi racconti sono davvero spassosi, così come quello relativo allo sketch del finto cantante esistenzialista che canta “Nun me rompe er ca’: prima il numero nacque con alcuni amici, poi decise di proporlo anche al grande pubblico. Si tratta della parodia di “Ne me quitte pas” di Jacques Brel.
Proietti cita Ettore Petrolini, uno degli attori teatrali più popolari nell’Italia di inizio Novecento. Tra i suoi personaggi c’è “Gastone”, con i quali canzonava gli attori impostati dell’epoca, soprattutto quelli del film muto. Il pianista Danilo Rea suona al pianoforte la colonna sonora di questo numero, che anche Proietti ha riproposto nei suoi spettacoli. L’artista afferma di aver ammirato molto Renato Rascel, con cui ha lavorato molti anni fa.
Gigi Proietti svela di non frequentato in gioventù prestigiose scuole teatrali, ma solo il Centro Universitario Teatrale. “Prima di allora non ero mai stato a teatro”, dice. Racconta il suo primo provino: allora non conosceva nessun grande nome della drammaturgia europea. Pian piano la sua passione crebbe: quest’anno l’attore festeggia 51 anni di carriera sul palcoscenico.
Tra i suoi supereroi figurano Vittorio Gassman e Carmelo Bene, dei quali fu molto amico. È l’occasione per ricordarli e svelare qualche piccolo aneddoto del loro rapporto: Bene era un grande appassionato di calcio, tifosissimo della Juventus. Dal teatro al cinema con il cult “Febbre da cavallo”. Il successo della pellicola non fu immediato: dopo diverso tempo dalla sua uscita, spopolò nelle tv locali.
Ed ecco uno dei suoi più grandi successi sul piccolo schermo: “Il maresciallo Rocca”. Cinque serie (ed uno spin-off) ed un gradimento di pubblico che portò la fiction ad ascolti altissimi. L’attore prova a spiegare il perché: “Raccontava la storia di un esponente delle forze dell’ordine anche nei suoi aspetti più privati: la vita familiare, le preoccupazioni, i rapporti affettivi. Questo mix ha funzionato”.
Tra i colleghi dello spettacolo, Proietti nutre profonda stima per Paolo Conte, Corrado Guzzanti (che ritiene geniale), Pierfrancesco Favino ed anche Elio Germano.
L’altro intermezzo musicale con il pianoforte di Danilo Rea anticipa la conclusione del programma. Vincenzo Mollica e Massimiliano Pani torneranno con un’altra puntata di “Supereroi” giovedì 4 agosto, alle 23.45 circa, su Rai 1.
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Ottima la trasmissione relativa a Proietti.
Ma era, diciamo, “facile”, per il fatto che Gigi Proietti è indiscutibilmente uno straordinario Supereroe ed uno dei più grandi e completi showmen, attori, cantanti, registi, ecc. Italiani. Di sempre. Semplicemente IMMENSO.