Alessandro Borghese parte dunque dall’Emilia Romagna per lanciare di nuovo la sfida – dopo il grande successo della scorsa edizione – a ben 40 ristoratori. Tra le novità di questa terza edizione, il “tasto verde” del telecomando di Sky, attraverso il quale è possibile accedere a schede, menu, specialità e contenuti esclusivi dei ristoranti in gara e che rende dunque il programma interattivo (il menu, visibile durante la messa in onda della puntata, ha cinque tag: il tema della puntata, la location, le ricette principali, il mi piace, il tema della settimana successiva. L’applicazione è disponibile anche sul mobile, ndr), il “bollino” di “4 ristoranti”, con cui si certifica il passaggio dello chef e che rappresenta una sorta di garanzia di qualità della cucina e la “trasferta” oltre confine: Borghese andrà infatti a Londra. Perché la cucina italiana non si ferma all’interno dei confini del Belpaese, ma è la più nota e apprezzata in tutto il mondo: e Alessandro, che si è formato nei migliori ristoranti esteri, lo sa bene e intende portare alla luce i grandi esempi di cuochi italiani che hanno saputo portare, far conoscere e soprattutto far amare i piatti della tradizione italiana ovunque.
Il primo a prendere la parola durante la conferenza stampa di presentazione della terza edizione di “4 ristoranti” è Niels Hartman, di Sky, visibilmente soddisfatto: “Il programma è una scommessa che abbiamo fatto tre anni fa ed è una scommessa vinta: la seconda stagione ha infatti registrato un incremento degli ascolti di oltre il 40 per cento. Insomma, “4 ristoranti” è della serie “piccoli format crescono”. E così abbiamo scelto di superare i confini italiani e andare con Alessandro all’estero per raccontare anche lì il territorio. La gara è, infatti, solo un pretesto. E poi… pochi come lui riescono a empatizzare così.
Ed è proprio la possibilità di far conoscere il territorio ad essere una delle molle per l’entusiasmo sempre crescente di Borghese: “Abbiamo scelto di andare a conoscere anche la ristorazione degli italiani all’estero per vedere le novità che sono riusciti a portare negli ultimi cinque anni. Quest’anno siamo andati in Salento, Trentino, sul lago di Garda, a Trieste, in Valtellina, a Torino, a Milano, nelle risaie tra Novara, Vercelli e Pavia e persino a Londra. In tutto abbiamo visitato 104 ristoranti nelle tre edizioni, ogni puntata, anche quest’anno, ne abbiamo testati una ventina prima di scegliere i 4 che ritenevamo migliori. Raccontare le persone, le emozioni, uno spezzone della loro realtà lavorativa, la loro cultura gastronomica, è il nostro principale obiettivo. Perché anche la cucina è storia, sacrificio, sentimento, emozione. E poi, diciamola tutta: sia chi vince sia chi arriva quarto ha un enorme riscontro. Tutti questi ristoranti hanno prenotazioni da qui ai prossimi otto mesi! E poi…le persone si divertono a giocare con il format, che è un prodotto nuovo, originale. Diventa un gioco che si fa quasi a casa, ci si organizza persino la vacanza attorno ai ristoranti che presentiamo. Il programma piace molto, le repliche fanno grandi ascolti a distanza di un anno – anno e mezzo”. Ma ciò che Alessandro tiene molto a precisare, è che nel programma “tutto è assolutamente spontaneo, le rivalità gastronomiche sono autentiche. Sono volati anche tantissimi “vaffa”, che non sono però presenti nel montaggio. C’è un campanilismo interno enorme quando tocchi il cibo. Loro vivono una realtà a stretto contatto di cinque giorni con noi, vivono questa cosa in modo molto profondo. Il bello sono le persone con le loro storie, i loro sacrifici, le loro competenze: tutti ne fanno una questione d’onore. Per loro è vita”.
{module Pubblicità dentro articolo}
Grande soddisfazione è stata mostrata anche dai produttori del programma, che sottolineano “il rapporto affettivo molto forte con questo format, che ha avuto un lavoro di adattamento molto forte rispetto a quelli stranieri. Lo abbiamo reso un prodotto molto specifico del nostro territorio”. In ogni puntata è scelto “ un tema in modo da avere un punto di vista diverso ogni settimana. Noi raccontiamo un pezzo di cultura molto specifico, speciale, che solo questo programma possiede. Il nostro, diversamente dai format esteri, ha un conduttore, un cicerone gastronomico”.
Noi abbiamo avuto la fortuna di vedere la prima puntata in anteprima…. tutta tranne il finale. Chi vincerà la prima puntata? Ahimè neppure noi lo sappiamo. Ma vi garantiamo che se ne vedranno davvero delle belle.