Subito scopriamo che Adriano Panatta amava molto Mina, la mamma di Massimiliano Pani. Divertente il fatto che durante i tornei romani avesse un proprio inno per quando entrava in campo; forse proprio per questo viene definito la prima rockstar del Tennis. Bello il ricordo di Paolo Villaggio e la famosissima scena tennistica tra Fantozzi e il ragionier Filini.
Il suo rapporto con lo spettacolo ci permette di scoprire un lato poco noto di Vittorio Gassman; l’attore era super copetitivo, agonistico e appassionato di sport, tanto che nei loro incontri lui chiedeva a Panatta consigli di tennis, e il tennista ricambiava con domande sul cinema. Parlando degli attuali supereroi, bello il messaggio che fa capire come ci siano azioni ben più importanti degli sportivi.
Non sapendo collegare un suo successo ad un brano, entrano in scena le teche Rai. “Cosa uscì nel maggio del 1976?” E via il filmato di Margherita di Riccardo Cocciante. Parlando del tennis attuale, Adriano Panatta sottolinea come, al di là della bravura, i top player di adesso sono meno rockstar, e questo ha fatto allontanare gli atleti dal pubblico. “A me il divismo fa orrore“.
Belle parole per Ugo Tognazzi: “Quando era in forma era insupetrabile“. Svelato un simpatico retroscena: l’attore voleva sempre cucinare, utilizzando molta cipolla. Da grande appassionato di tv ricorda gli anni d’oro del varietà italiano. La sua canzone è Se telefonado. Tornando allo sport, ammette di aver sempre sognato da piccolo di fare il tennista, e di non accettare le critiche di scarsa professionalità.
“La Felicità dura 2-3 secondi, la mia rabbia dopo una sconfitta 1minuto al massimo“. Capitolo Renato Zero; Panatta l’ha conosciuto grazie a Loredana Bertè, con cui aveva una storia. Il cantante aveva con se sempre il lettore con la cassetta dei Beatles. “Si vedevano che erano due predestinati“. I straordinari ricordi, continuano con un’esibizione dell’indimenticata Mia Martini.
Una sera a Forte Dei Marmi, a casa sua, ha conosciuto persino Fabrizio De Andrè; lui si mise sotto un albero a suonare. Il programma continua a confermarsi un mix di tutto e di niente; si salvano solo i filmati delle splendite Teche Rai. Ricordato l’episodio della finale di Coppa Davis del 1976; quando l’opinione pubblica non voleva mandare il Team azzurro in Cile, in quanto c’era Pinochet. Decisivo l’intervento del Partito Comunista. Per questo convinse Paolo Bertolucci a giocare il doppio in maglia rossa.
Con l’esibizione di Danilo Rea termina l’appuntamento odierno con Supereroi. La prossima puntata è fissata per giovedì 24 agosto, alle 23.30 sempre su Rai1.