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Nello spot realizzato per le festività 2015 quindi, compare ancora una volta Babbo Natale, come da tradizione. Questa volta, allo spot viene affiancata la campagna #vorreifarfelice, così da far viaggiare l’operazione pubblicitaria anche attraverso i social network.
Classica ambientazione al freddo Polo Nord, chiuso nel suo rifugio mentre aiutanti realizzano i giocattoli, Babbo Natale, oltre a sorseggiare Coca Cola, è intento a fogliare un libro il cui titolo è “Come far felice qualcuno”. L’oggetto del desiderio non è legato a un bene materiale, ma a uno stato di benessere interiore: essendo i consumatori e fruitori dei media divenuti più accorti del resto, sarebbe poco efficace un messaggio mirato al mero prodotto reclamizzato. Si punta invece sui valori condivisi, come può essere appunto l’idea che a Natale meriteremmo tutti un momento di felicità, in occasione della festa più importante dell’anno.
Le pagine del libro raccontano le storie delle persone, che vediamo animarsi. Non in generale, ma una persona per volta, quasi Babbo Natale fosse una figura che veglia su di noi. La prima è Sofia, che lavora come donna delle pulizie di notte. Sola in ufficio, sotto alla finestra, vede in strada due ragazzi che stanno disegnando occhi e bocche sorridenti sui cruscotti innevati delle auto parcheggiate. Probabilmente, si tratta dei figli adolescenti.
La telecamera scende dunque in basso, per rimanere in strada, dove inquadra una donna poliziotto che fornisce assistenza a un barbone. E infine, immancabile, una scena di quotidianità natalizia: un’intera famiglia che si riunisce a cena a casa della nonna.
Assistendo a scene che scaldano l’animo, Babbo Natale non può che lasciarsi andare ad un’allegra risata. Da notare però, che non chiude il libro: le pagine continuano ad essere aperte. Intanto però, arriva il momento cui lo spot è finalizzato: il messaggio pubblicitario. Ad essere reclamizzato, è il particolare packaging della bottigilai che, tolta l’etichetta e tirato un nastrino, permetterà di avere un fiocco sulla bottiglia.
La Coca Cola dunque, diviene dono: non in quanto semplice bene da consumare, quanto piuttosto come regalo per rendere felici gli altri con un piccolo gesto. Anziché una bevanda, la Coca Cola si è trasformata in una pozione della felicità.
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