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In particolare, Franca Leosini proporrà in esclusiva le sue interviste a Pino Pelosi e al fotografo Dino Pedriali. Pelosi, il 26 aprile 1979, venne condannato definitivamente dalla Corte di Cassazione a nove anni e sette mesi di reclusione per l’omicidio volontario di Pasolini in concorso con ignoti.
Dino Pedriali è il fotografo che ha ritratto Pasolini e che a “Storie Maledette”, questa sera, mostra in esclusiva alcune foto scabrose, immagini di nudo di Pier Paolo Pasolini. Foto scattate da Pedriali allo scrittore pochi giorni prima dell’omicidio. Dino Pedriali racconta, con emozione a Franca Leosini, gli episodi più singolari della sua frequentazione con Pasolini e rivela quale fosse lo stato d’animo dello scrittore, alla vigilia della tragica fine.
Pino Pelosi sarà al centro di un faccia a faccia molto duro con Franca Leosini che anche questa volta, lo incalza per cercare di strappargli, finalmente, quella verità che solo lui, realmente, conosce. Il tentativo è di dipanare il mistero legato alla morte del poeta. In quest’ottica, anticipa la conduttrice, i telespettatori assisteranno ad una puntata esclusiva, inedita di “Storie Maledette”.
L’appuntamento di questa sera arriva anche in un momento particolare, ovvero alla vigilia dei 40 anni da quel massacro avvenuto il 2 novembre del 1975. Rai3 ha voluto anticipare i tempi e, sottolinea la Leosini, distinguersi, nel gran numero di rassegne, film e celebrazioni biografiche che stanno già preparandosi a celebrare l’anniversario della morte del poeta. Naturalmente non sempre queste rassegne si basano su ricostruzioni puntuali dei fatti.
Ma c’è ancora da sottolineare un fatto importante: fu proprio grazie a una puntata di “Ombre sul giallo” del 2005 che Franca Leosini – con le rivelazioni fatte a lei in esclusiva da Pino Pelosi – riuscì a riaprire il caso Pasolini, ribaltando quella che, per quell’omicidio, era stata fino ad allora, una lunga menzogna. Si erano così riaperte le indagini su una tragica vicenda italiana, a lungo sepolta tra l’indifferenza e la fretta di dimenticare.
In quella puntata Pelosi, in contraddizione con la sua confessione in fase processuale, affermò di non aver partecipato in prima persona all’aggressione di Pasolini, ma che questa fu effettuata da tre persone, a lui sconosciute, che parlavano con accento siciliano e si sarebbero accanite con bastoni e catene contro il poeta.
A giustificazione della sua reticenza e dell’essersi accollato la responsabilità dell’omicidio, Pelosi affermò di essere stato minacciato di morte assieme ai suoi genitori da parte di uno degli aggressori, e di aver pertanto atteso fino alla morte (per cause naturali) di questi ultimi, prima di iniziare a parlare.
Qui la puntata della scorsa settimana.