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La registrazione dell’intervista è avvenuta ieri, negli studi Mediaset. Luca Telese porrà alla donna una serie di domande su Massimo Bosetti e la lunga testimonianza della donna spazia su ogni parte della vita del marito che lei continua a difendere. “Sono sicura della sua innocenza” dirà, tra l’altro.
C’è molta attesa per questo intervento. Il caso della piccola Yara Gambirasio, scomparsa tre anni fa e trovata uccisa dopo alcuni mesi, è perennemente sotto i riflettori della tv generalista e non solo. Dai contenitori pomeridiani come La vita in diretta fino alle trasmissioni come Quarto grado e Chi l’ha visto, non c’è giorno che non venga affrontato il tragico evento sempre alla luce di nuove notizie che spesso, invece, di nuovo non hanno quasi nulla.
La ragazzina scompare il 26 novembre del 2010. Stava uscendo dalla palestra e non tornò mai a casa. Quando i genitori, allarmati per il suo ritardo, provarono a telefonarle, il cellulare non squillava. Alcune ore dopo ne denunciarono la scomparsa. Verrà trovata esanime un paio di mesi dopo a poche miglia dalla palestra.
{module Google richiamo interno} Le indagini si sono susseguite per anni, senza alcun risultato. Fino allo scorso 16 giugno, quando il ministro dell’Interno Angelino Alfano si sbilanciò al punto da annunciare l’identificazione del presunto assassino di Yara Gambirasio.
Si pensò che forse poteva essere stato definitivamente risolto il caso della ragazzina di Brembate di Sopra (Bergamo) che da quattro anni circa, era stata al centro di un lunga e complicatissima indagine molto seguita da media e pubblico italiani.
Si viene a sapere che la persona accusata dell’omicidio è Massimo Giuseppe Bossetti, ha 43 anni, è sposato, ha tre figli ed è un lavoratore edile autonomo. Secondo gli esperti che hanno condotto le indagini, l’uomo avrebbe provato a violentare la tredicenne e poi le avrebbe causato le gravissiome ferite che ne avrebbero provocato la morte. Una morte atroce. Bossetti è stato identificato con un test del DNA compatibile con alcune tracce organiche trovate sul corpo della ragazzina.
Dal giorno dell’arresto Bosetti si è sempre professato innocente e la famiglia lo ha difeso tenacemente.
Adesso la parola tocca alla moglie Marta Comi, sperando che la sua testimonianza venga raccolta senza sensazionalismi.