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La prima ora di programma è interamente dedicata alla “strana epidemia di Capodanno“: per affrontare l’argomento, Giletti si avvale degli interventi di alcuni rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine.
Nel frattempo, allo stadio Olimpico, dove si sta per giocare il derby, si sta verificando una replica di quanto avvenuto il 31 dicembre, quando alle 17.00 è stata fatta partire la reperibilità. Il problema è dunque organizzativo: allo stato attuale, data la scarsezza di uomini, basta un incidente per bloccare tutto.
Un rappresentante sindacale dei vigili lamenta l’assenza amministrativa nei confronti del corpo di polizia, che lavora con 2600 unità mancanti in uno stato continuo di emergenza e reperibilità.
Stefano Lulli, rappresentante sindacale delle forze di polizia denuncia che il sindaco non ha ancora convocato un tavolo sulla polizia locale; qualora procedesse, cambierebbe la presa di posizione nei suoi confronti.
Alle 15.00 la linea passa al Tg1 per dare spazio alla marcia repubblicana di Parigi, dove una folla umana riempie le strade avanzando in silenzio.
Si rientra quindi in studio per un’altra ora di talk. Sono ancora presenti Laura Ravetto e Pietro Sansonetti, direttore de Il Garantista, si aggiungono il giornalista Duilio Gianmaria e Hareth Amar, presidente dei Giovani Musulmani d’Italia.
Hareth Amar tiene a precisare che non sono stati i musulmani in generale, ma i due fratelli a compiere la carneficina. Duilio Gianmaria, conduttore di Petrolio, inoltre ricorda che all’interno degli stessi paesi islamici vi è una sorta di guerra interna, tanto che gli stessi giornalisti di Al Jazeera subiscono minacce.
Piero Sansonetti invece, è stupito che le firme di Charlie Hebdo non avessero una sorveglianza speciale, visti i numerosi avvertimenti terroristici degli scorsi anni.
Infine, per concludere, per l’immancabile spazio dei “protagonisti”, Stefania Sandrelli. L’attrice ha conosciuto Wolinski, ed è convinta che senza ironia un Paese sia spacciato. Ripercorre poi la sua carriera: l’inizio con Divorzio all’italiana, quando sognava di lavorare come ballerina, non come attrice. Confessa inoltre di non aver mai saputo di essere bella, di non averne avuto la consapevolezza. Svela poi un particolare riguardo quando venne scritturata da Tinto Brass: per rompere il ghiaccio sul set, sfilò subito nuda per vincere l’imbarazzo.
Per concludere, un dettaglio inaspettato: tra tutti gli attori con cui ha lavorato, Vittorio Gassmann era quello che baciava peggio.