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La miniserie è stata presentata questa mattina nella Sala degli Arazzi di Viale Mazzini alla presenza di tutto il cast.
Tinni Andreatta, responsabile di Rai Fiction, ha sottolineato che si tratta di un evento particolare a cui la Rai tiene moltissimo, non solo per la valenza umana della storia ma anche perché viene da un giornalista della Rai, per di più inviato di guerra.
La Andreatta ne sottolinea anche l’importanza dal punto di vista della documentazione della terribile guerra del 1992. In atmosfere da grande tragedia, nasce questa vicenda di amore tra il giornalista e una bambina che in futuro diverrà sua figlia. «Il titolo L’angelo di Sarajevo -conclude la Andreatta- è stato trovato da Beppe Fiorello per sottolinearne la valenza emozionale».
Il regista Enzo Monteleone precisa che la vicenda viene raccontata con un taglio non melenso, rispettoso il più possibile della realtà descritta nel libro di Franco Di Mare.
Beppe Fiorello interpreta Marco De Luca, noto cronista e inviato di guerra che si trova a Sarajevo per documentare il conflitto. Un giorno arriva la notizia di un bombardamento su un orfanotrofio. Qui De Luca arriva per realizzare un servizio, ma rimane colpito dalla presenza di un’unica bambina bruna tra tutti gli altri biondi. La bimba si chiama Malina, e ha 10 mesi.
Il cronista vien catturato dall’espressione triste della bimba, che risveglia in lui un forte sentimento di paternità. A quel punto, decide di prendere con sé Malina e di portarla in Italia.
Franco Di Mare, a proposito, dice: «Come inviato di guerra mi sono sempre sentito fortunato di aver portato, per ben 13 volte consecutive, la pelle a casa. Oggi credo che l’inviato di guerra non abbia più alcun significato. Una volta si andava sui luoghi per documentare attraverso le immagini i conflitti; oggi ci sono le immagini del web a rendere inutile tutto quanto accadeva in passato. Mi ritengo estremamente orgoglioso che la Rai e Beppe Fiorello abbiano pensato a me e alla mia storia per portarla sul piccolo schermo. Non sono né un santo né un artista né un martire, perciò ancora mi meraviglio di quanto è accaduto».
Beppe Fiorello infine, anticipa che ha interrotto la propria tournée teatrale per partecipare alla promozione della miniserie, e svela di essere stato lui l’artefice del progetto, in quanto gli era piaciuta la storia raccontata nel libro di Franco Di Mare e subito aveva capito di volersi calare nel personaggio del cronista di guerra.
Facciamo presente che la programmazione de L’Angelo di Sarajevo era prevista per lunedì 19 e martedì 20. Ma , improvvisamente, è stata spostata la collocazione. Ovviamente Rai Uno ha avuto timore di far scontrare il suo prodotto di punta con Scherzi a parte, in onda in contemporanea su Canale 5. La decisione è avvenuta in seguito al notevolissimo gradimento di pubblico della prima puntata dello show presentato da Paolo Bonolis.