{module Google ads}
La festa del cinema italiano è arrivata al 59esimo appuntamento: nel teatro Olimpico di Roma il conduttore apre ironizzando sul suo ruolo di “usato sicuro”. Il riferimento è alle polemiche suscitate lo scorso anno dalla conduzione di Paolo Ruffini. Naturalmente, Solenghi non può non parlare del trio di “moschettieri” italiani a Cannes: anche se Sorrentino, Garrone e Moretti sono tornati a mani vuote, dice, il cinema italiano gode di un momento in cui è apprezzato all’estero.
Seduto in platea, un ospite di eccezione: Quentin Tarantino.
Dopo alcune battute di rito, Solenghi introduce Madalina Ghenea per premiare il miglior attore non protagonista. Ecco le nomination: Claudio Amendola, Fabrizio Bentivoglio, Carlo Buccirosso, Luigi Lo Cascio, Nanni Moretti. Il primo David della serata va a un commosso Carlo Buccirosso (Noi e la Giulia), che lo dedica ai colleghi e ai genitori che non possono condividere questo momento con lui.
Per premiare il miglior regista esordiente, entra Pif, vincitore dello scorso anno. Sono in lizza Laura Bispuri, Eleonora Danco, Edoardo Falcone, Andrea Jublin e Lamberto Sanfelice; vince Edoardo Falcone per Se Dio vuole.
Si passa dunque alla miglior attrice non protagonista, premiata da Gianmarco Tognazzi. Tra Barbara Bobulova, Anna Foglietta, Valeria Golino, Giulia Lazzarini, Micaela Ramazzotti, vince Giulia Lazzarini per Mia madre. Parte della platea si alza in piedi per l’attrice: la Lazzarini è sorpresa, alterna sorrisi gioiosi a increduli occhi lucidi.
Come miglior produttore, il riconoscimento va a Centoundici, Babe Film e Rai Cinema per Anime Nere. Ancora un altro premio per il film, stavolta per la miglior canzone originale: il titolo è, appunto, Anime Nere, ed è Dodi Battaglia a consegnare il David ai due autori.
Il miglior documantario di lungometraggio si decide tra Belluscone-Una storia siciliana, Ne ho fatte di tutti i colori, Io sto con la sposa, Quando c’era Berlinguer e Sul vulcano. Si tratta di Belluscone. Il regista e autore Franco Maresco non è in sala; ritira la statuetta il produttore, che si domanda se i giurati abbiano davvero visto il documentario.
Thriller del giovane autore Giuseppe Marco Albano è invece il miglior cortometraggio.
Nel frattempo, mentre la diretta Rai “scatta” in continuazione rendendo lo spettacolo difficile da godere con piacere, Solenghi saluta il Ministro della Cultura Dario Franceschini. Solenghi si dice felice che ci sia un ministro non inquisito.
Si va in pubblicità.
Si rientra dando spazio all’ospite che i “David attendono da 20 anni”: Quentin Tarantino. Osservando che il regista ha creato un genere, Solenghi gli chiede quali ne siano le caratteristiche essenziali: sangue e comicità è la risposta. Da sempre appassionato di cinema italiano, Tarantino svela che il suo Pulp Fiction è stato ispirato da Lamberto Bava: per questo motivo si sente onorato di ricevere un premio proprio dal nostro cinema.
Tarantino ritira dopo alcuni anni ben due statuette che gli erano state tributate: una per Pulp Fiction e una per Django Unchained. Gliele consegna il Maestro delle colonne sonore Ennio Morricone, accolto da un’ovazione della platea. Davanti a un Morricone con le lacrime agli occhi, scopriamo che i due stanno lavorando insieme per il prossimo film di Quentin Tarantino: il regista lo ha convinto proprio ieri sera.
Congedati i due Premi Oscar, il conduttore dedica un ricordo a Virna Lisi, Manuel De Sica, Monica Scattini, Giorgio Faletti, Manrico Gammarota, Anita Ekberg, Claudio Caligari, Giacomo Furia, Francesco Rosi. In sottofondo, scorrono le note della colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso.
Riprende la premiazione, ora con Riccardo Rossi: Il giovane favoloso vince il David sia per il miglior truccatore che per il miglior acconciatore.
Per premiare il miglior attore protagonista entra Isabella Ferrari. Nella cinquina Fabrizio Ferracane, Alessandro Gassmann, Elio Germano, Marco Giallini, Riccardo Scamarcio. Ancora una vittoria per Il giovane favoloso: Elio Germano approfitta per ricordare lo spazio del Teatro Valle occupato.
Si continua con i premi più “tecnici”: per gli effetti digitali, Il ragazzo invisibile, mentre per il miglior fonico di presa diretta Stefano Campus di Anime Nere.
Stefano Battiston legge la candidature per la miglior attrice protagonista: Margherita Buy, Paola Cortellesi, Virna Lisi, Alba Rohrwacher, Jasmine Trinca. Il David va a Margherita Buy, interprete di Mia madre.
La teoria del tutto vince il premio come miglior film dell’Unione Europea; a Birdman va quello come miglior film straniero.
Il miglior scenografo della stagione cinematografica è Giancarlo Muselli per Il giovane favoloso. Ancora, sempre per Il giovane favoloso, Ursula Patzak è la miglior costumista.
Veniamo al premio David giovani, decretato dai ragazzi delle scuole. Stavolta è Edoardo Leo a ritirare la statuetta con la sua opera Noi e la Giulia: dal palco, l’attore raccomanda ai figli di non giocarci. Miglior autore della fotografia è Ylan Radovich di Anime Nere; al film va anche il premio come miglior montatore, di cui è responsabile Cristiano Travaglioli.
Ci avviciniamo alla conclusione: Gabriele Muccino ritira il David Speciale. Come miglior sceneggiatura viene riconoscoiuta quella di Anime Nere, firmata da Munzi, Ruggirello e Braucci. Giuliano Taviani, miglior musicista, ritira il settimo David per Anime Nere.
Siamo agli ultimi due riconoscimenti. Il miglior regista viene premiato da Matteo Garrone. Tra Saverio Costanzo, Mario Martone, Nanni Moretti, Francesco Munzi ed Ermanno Olmi, vince Francesco Munzi. Anime Nere porta così a casa non solo l’ottavo David, ma anche uno dei più importanti.
Infine, il miglior film. Sale sul palco Giancarlo Giannini. Tra Anime Nere, Hungry Hearts, Il giovane favoloso, Mia madre e Torneranno i prati, è Anime Nere ad avere la meglio: Munzi si dice sorpreso.
La cerimonia si conclude con un filmato mandato da Ermanno Olmi, che non ha potuto partecipare alla serata.
La lunga serata si chiude così senza guizzi, ma del resto Solenghi ha professato sin da subito la sua funzione di “usato sicuro”. Anime Nere si è aggiudicato le statuette più importanti, quali miglior regia, sceneggiatura e film. Migliori attori protagonisti invece, Elio Germano ed Isabella Ferrari.