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Dopo tanti esperimenti falliti, Rai 1 ha proposto un cavallo di battaglia degno di nota. Gigi Proietti è stato la giusta medicina per un canale ammalato di contenuti e privo di linguaggi televisivi ad effetto, come scrive Flavia: «Finalmente il ruggito del leone x la Rai . un titano ha tenuto più di tre ore incollati allo schermo tanti italiani !! fantastico mix , comicità ed intelligenza .. musica ed operetta … teatro … nostalgie senza alcuna retorica … e non è’ vero che Marco Marzocca abbia fatto calare gli ascolti … anzi …. personaggio comico di un contenitore passato nel tempo , ma già allora innovativo ed ancora oggi contemporaneo !! bravo , bravissimo gigi un cameo italiano !».
Per Serena, Gigi è stato «superlativo”, mentre per Cristina è «un artista senza confini, una persona di una grandissima competenza e umanità che spazia dalla poesia alla musica, alla comicità senza mai mettersi in mostra ma dando spazio a tutti con garbo e intelligenza!!!!!!!! per me è uno dei grandi che nasce ogni cento anni. Complimenti anche per le scene e i costumi: tutto spettacolare!!!!!!!!!!!!».
Chi va controcorrente è invece Paolo: «In generale ho trovato lo show troppo lungo e noioso, con la riproposizione in chiave malinconica dei vecchi cavalli di battaglia, appesantiti. Insomma un dejà vu di cui si poteva fare a meno. Proietti è certo un serio professionista, ma per fare ridere veramente (a parte il pubblico in sala e la Dandini, non so cosa abbia bevuto prima di entrare in teatro) serve più energia. Ormai la tv nazionale non sa fare altro che farci (ri) vedere le cose passate, probabilmente ci sarà un motivo per cui i giovani l’hanno abbandonata da tempo??..».
Alessandro apprezza la bravura di Proietti, definendolo «un mostro sacro del teatro”, ma critica le scelte tecniche e di scenografia: «Non si può distruggere il teatro e Proietti con una regia orribile, senza idee e, cosa ancor peggio, con lacune tecniche inconcepibili. Per non parlare dell’orribile scenografia che impastava tutto, annullava il soggetto, accecava lo spettatore creando un unico piano luminoso senza profondità. E le luci definirle orribili è poco. Tutto piatto, stesso tono. È così che si è ridotta la Rai?”.
Margherita non condivide, invece, alcune le scelte degli ospiti, in particolare una: «Poteva risparmiarsi l´invito di Francesco Cichella che imita Massimo Ranieri in un modo offensivo e offende anche il pubblico vicino a Massimo Ranieri. guardando il pubblico in sala si poteva Notare visi scontenti per quell’imitazione».
C’è poi chi, come Paolo, rivendica la bellezza e l’originalità degli show passati: «Ho trovato ogni gag una copia rallentata e appesantita di cose che 20 o più anni fa facevano ridere, ma oggi sono superate, noioso e pesante anche perchè il ritmo del “mattatore” è giocoforza calato. Penso che si dovrebbe avere il coraggio di voltare pagina ogni tanto, invece sempre più la RAI ci ricorda il “come eravamo”, come quei parenti anziani che ti raccontano sempre la storia della loro vita. Direi che è un programma dedicato alla fascia di età “over” che non ha di meglio da fare il sabato sera».