Una differenza, comunque c’è: 47 35 Parallelo Italia è molto più pretenzioso perchè vuol essere totalizzante, esaustivo, completo. Riotta sembra voler dire: “après moi le déluge. Dopo di me nulla sarà più eguale perchè io ho apportato al genere informazione in prima serata tutto quello di cui c’era bisogno”. Pretende di staccarsi dai comuni mortali suoi colleghi conduttori e giornalisti perchè lui vive negli States e quindi ha una visione intelligente della povera realtà europea.
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La “grandeur” del Riotta conduttore si è evidenziata innanzitutto nelle interviste realizzate sempre in prima persona, compresa quella al Premier Matteo Renzi. Riotta non ha delegato nulla a nessuno, ha accentuato nelle sue mani tutti i poteri concessi ad un padrone di casa di un programma di informazione. E graziosamente, come un monarca assoluto che finge vicinanza con i suoi sudditi, ha concesso l’uso della parola ai suoi inviati.
Gli ospiti in studio meritano un discorso a parte: sono stati gestiti secondo l’assoluta discrezionalità del conduttore. Inoltre gli argomenti trattati, pur ruotando tutti intorno al fulcro della crisi della Grecia, sono stati troppi. Al punto che il telespettatore spesso li perdeva di vista e appariva spaesato dinanzi ad una impalcatura informativa complicata che alla fine, invece, si è rivelata addirittura superficiale.
Non si possono mettere nello stesso calderone la crisi greca, l’Expò, la scuola, l’accordo iraniano, il job act e quant’altro. Il tutto con la pretesa di poter fornire, finalmente, ai telespettatori italiani dall’alto di una non meglio identificata sapienza americana, la risposta definitiva ad ogni dubbio.
Ciononostante, Riotta che vive da anni negli States, ha cercato di ribadire la sua italianità, ricordando con troppa frequenza di essere originario di Palermo. E si è circondato di amici che alla fine si sono rivelati “falsi”. Come quello che gli ha fatto i complimenti per il talk show e come lo stesso Roberto Maroni che, tra gli ospiti in studio, ad un certo punto ha detto “ringrazio Porta a porta”. Lapsus? Confusione? Abitudine a frequentare il blasonato salotto vespiano? Non lo sapremo mai.
Infine: niente giacca, Riotta è in manica di camicia, si comporta così uno scienziato dell’informazione, of course.
Qui la prima puntata.