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Apre Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di Sky: “Gomorra ha cambiato il mercato. È la serie più vista di Sky, al debutto ha registrato un milione di telespettatori, più di serie come House of Cards. Sono in fase di scrittura sia la terza che la quarta stagione, oltre a un nuovo progetto internazionale tratto da Zero zero zero“.
Il motivo per cui Gomorra ha avuto un simile impatto, viene spiegato dal produttore Riccardo Tozzi, è dovuto al fatto che non è un prodotto di studio: ha invece portato su schermo la strada e le facce della gente, un po’ come accadeva nel periodo del Neorealismo.
Andrea Scrosati, direttore dei contenuti Sky per l’Italia, racconta del rischio che si è corso: “Ci dicevano che una serie in napoletano non l’avrebbero vista nemmeno a Milano”, motivo per cui il successo ottenuto è motivo di grande orgoglio.
La parola passa a Roberto Saviano: “L’ambizione del progetto era raccontare le dinamiche del potere: come funzionano le cose. Ci si emancipa da logiche morali: non si denuncia, si racconte. si tratta di una storia di famiglie e potere: il napoletano è solo una forma di autenticità perché stiamo raccontando da quell’angolo, ma è solo un aspetto”. E ancora: “Si voleva dare risalto alle dinamiche, che aprono altre strade: permettono di spiegare la politica, i sentimenti, il meccanismo del tradimento. La storia criminale è una grande metafora che va oltre il raccontare una vicenda” di mafia”.
Il regista Sollima dichiara che il lavoro si è svolto senza tenere conto delle aspettative dle pubblico: “Pur alzando l’asticella della qualità, abbiamo mantenuto una leggerezza d’animo rincuorati dal riscontro ottenuto nella prima serie”. Sollima ha diretto i primi tre episodi, poi Claudio Cupellini e Francesca Comencini e Claudio Giovannesi.
La Comencini esprime orgoglio perché nella serie i personaggi femminili non vivono in funzione di quelli maschili, così come la rende orgogliosa essere une delle pochissime registe donne italiane. Gli sceneggiatori Stefano Bises e Leonardo Fasoli rivelano di aver scartato alcune storie perché troppo inverosimili: c’è stato un lavoro di documentazione e osservazione sul territorio.
Salgono sul palco gli attori. Il primo a parlare è Fortunato Cerlino: “Dopo la fuga dal carcere, Pietro è devastato. ha una moglie morta in maniera tragica, un rapporto devastato col figlio, un impero perso e tanta rabbia. in questa stagione guarderà dentro se stesso”.
Marco D’Amore riflette sui luoghi: il teatro in cui viene presentata la serie è un abellezza che meriterebbero anche i personaggi rappresentati nella serie stessa.
Salvatore Esposito: “Al termine della prima, il mio personaggio era a terra. Nella seconda stagione Genny risorgerà come la fenice”.
New entry del cast, Cristiana Dell’Anna: “Patrizia è una donna fortissima, capace di volere bene come di fare il male più assoluto. Interpretarla è stato catartico”. Cristina Donadio è Chanel: “Per un’attrice, è un personaggio che è un regalo. Chanel è fatta di tanti piccoli dettagli, è una donna che parla solo quando bisogna farlo”.
Prima di lasciare spazio alle domande del pubblico, viene fatto salire sul palco il cast al completo. Quindi breve clip che anticipa le serie in programmazione, inclusa quella di Corrado Guzzanti.
Saviano spiega che per raccontare la criminalità, se non vi è materiale documentato che ne attesti l0’esistenza, si rischia di incappare nella diffamazione: ecco perché ad esempio, se si parla di mafia nell’est, si fa sempre riferimento alla Russia. Con Gomorra, la serialità italiana sta creando un modello naarrativo: nella prima stagione, è stato raccontato come si truccnao le leezioni, nella seconda stagione verranno trattati altri aspetti del sistema.
Riguardo gli eventuali problemi incontrati sul territorio invece, Tozzi risponde che in realtà, le polemiche nate sono sterili: “Leggevamo di dichiarazioni di amministratori locali che ci negavano di girare in zone in cui noi, in realtà, non avevamo nessuna intenzione di girare”.
Ancora Saviano: “Non ci interessa raccontare Napoli al mondo, ma il mondo attraverso Napoli”. Si vuole insomma far capire che la città partenopea è uno dei tanti luoghi; in questo senso, al serie avrà una svolta di più ampio respiro rispetto alla precedente.
Le domande seguenti riguardano il ruolo delle donne, che affiancano gli uomini perseguendo gli stessi obiettivi di potere e, addirittura, riuscendo a puntare con maggior rapidità il loro scopo.
La conferenza si conclude qui, l’appuntamento è per domani in prima serata su Sky Atlantic.