{module Pubblicità dentro articolo}
Prende la parola il Direttore di Rai fiction Eleonora Andreatta: “Questo è un film che per noi è necessario, nasce da un’idea di Claudio Amendola che è venuto a parlarcene con i fratelli De Angelis. E’ un film necessario perché riesce a parlare in un modo non retorico e molto semplice dell’emergenza dei migranti e lo fa prendendo come protagonista Lampedusa, una piccola isola che è diventata la parte più esposta del mondo”. Continua Andreatta: “Si tratta di una storia, basata su fatti che avvengono tutti i giorni e sceglie il punto di vista di un protagonista che è un ufficiale della Guardia Costiera. Co-protagonista della storia è invece una volontaria del centro di accoglienza di Lampedusa interpretata da Carolina Crescentini, ma in realtà è un film corale”. Continua “C’è anche la storia di una famiglia di migranti, una vicenda esemplare e per noi molto importante diretta con maestria dal regista Marco Pontecorvo”. La parola passa poi proprio al regista Pontecorvo: “L’idea nasce da un intervento che Claudio ha sentito da Fazio e poi è arrivato a noi”, continua il regista, “Siamo entrati nei centri di accoglienza, abbiamo parlato con loro..conoscendo queste persone abbiamo visto che dentro queste barche c’è un pezzo d’Italia e nel nostro cast abbiamo cercato di fare la stessa cosa. E’ stato difficile gestire un tema così importante senza cadere nella retorica, è stato uno dei film più difficili – e commenta ridendo – mi sono anche rotto la mano durante le riprese”.
La parola passa a Claudio Amendola che racconta l’impatto con l’isola: “L’impatto è stato duplice, per prima cosa mi sono reso conto della grande disinformazione che c’è intorno a questo argomento, quanta propaganda si faccia. Mi ricordo il terrore della gente e dei turisti. Noi dobbiamo iniziare a considerare il problema dell’immigrazione per quello che è, il problema è quotidiano, sfruttare questa situazione per propri interessi è quasi disumano. Abbiamo un grande debito con loro che parte del colonialismo”. Continua l’attore romano: “Ho imparato a conoscere molto bene chi lavora nella guardia costiera che voglio paragonare a quelle persone che ammiriamo tanto oggi: i vigili del fuoco e la protezione civile. Con loro ho imparato che grande cuore serve per fare questo lavoro e questa è la parte dell’Italia che mi rende orgoglioso di essere italiano”. Il microfono passa poi ad un’altra protagonista, Carolina Crescentini che interpreta Viola, una volontaria: “All’inizio ho avuto una reazione emotiva molto forte. Ho visto il lavoro dei ragazzi del centro di accoglienza che hanno una grande forza. Ho visto ragazzi molto giovani perché la maggior parte delle persone che arrivano sono giovani, le famiglie mandano coloro che possono crearsi un futuro. C’è anche un reparto di bambini che giocano e cercano la loro famiglia ma è il reparto delle donne che mi ha colpito di più perché guardando nei loro occhi ho capito per la prima volta cosa voglia dire Speranza. Quello che ho visto li mi ha fatto cambiare il mio punto di vista su tutto e la prima cosa che chiedo a tutti è di prendere un aereo e volare verso Lampedusa per dire grazie”.
Continua la Crescentini: “Io ho visto gli sbarchi, ero su un molo accanto, chi scende non riesce neanche a camminare e voglio ringraziare veramente chi lavora. Voglio ringraziare anche quei migranti che hanno fatto le comparse, nei nostri sacchi c’erano stracci ma loro rivivevano la morte di un parente e l’emozione era tanta”. Carolina Crescentini se la prende anche con chi non è mai stato a Lampedusa e si siede nei salotti televisivi per sfruttare questa tragedia. La parola passa ad Andrea Purgatori che ha scritto il soggetto: “E’ una materia difficile da raccontare, è facile cadere infatti nella retorica. Penso che uno degli aspetti più belli di questo film sia la sobrietà, naturalmente per scrivere tutto questo abbiamo cercato di mettere in scena tutti i punti di vista, Lampedusa è infatti un’isola accogliente ma che ad un certo punto si è esasperata e quindi abbiamo fatto parlare anche tutti quelli che hanno pensato che tutto questo potesse distruggere l’isola”. L’ultimo intervento è invece dei produttori De Angelis: “Pensavamo di trovarci davanti alla finzione ed invece abbiamo dovuto ricreare delle scene molto realistiche. Spero che questo possa diventare un prodotto da esportare e da far vedere ad un pubblico europeo che avrebbe bisogno di aprire gli occhi”. Tra le domande che vengono fatte ai protagonisti si chiede quali conseguenze possa avere la serie a livello politico, decide di rispondere Andrea Purgatori: “Non sarebbe male se il Presidente del consiglio facesse vedere il film al prossimo vertice europeo”. Per Amendola: “Sicuramente ci sarà polemica e posso anticipare che ci sarà una puntata di Porta a porta – e agguerrito continua – ma non vedo l’ora”. Si parla anche di Fuocoammare, il film è stato girato contemporaneamente alla serie “Lampedusa” e ci viene anticipato che lo vedremo presto su Rai 3. Per chiudere gli attori chiamano sul palco Venji, un giovanissimo interprete.
L’appuntamento è per il 20 e 21 settembre, su Rai 1.
{module Macchianera}