Nella puntata di ieri di telespettatori hanno assistito all’evolversi della prima parte della vita del futuro Papa. Il racconto televisivo è cominciato nei primi anni 50 quando Jorge Bergoglio era un ragazzo comune che non pensava minimamente alla vocazione religiosa. Il richiamo di Dio stava, però, per arrivare.
Indossata la tonaca, gli viene affidato come primo incarico la cattedra di Letteratura presso un liceo dell’Ordine dei Gesuiti a Santa Fé. Successivamente viene nominato padre provinciale dei Gesuiti. E siamo agli anni 70 quando comincia la drammatica dittatura militare di Gabriel Gonzalez Videla durata dal 1976 al 1981. È il periodo del processo di riorganizzazione nazionale durante il quale Videla si rese responsabile di crimini contro l’umanità per l’omicidio di quelli che diventeranno tristemente famosi con il nome di desaparecidos. {module Pubblicità dentro articolo 2}
In questo periodo così drammatico il futuro Papa viene messo alla prova in prima persona: infatti si impegna per cercare di salvare quanti più connazionali possibili dalle infamanti e brutali azioni di Videla.
La seconda puntata inizia con la fine della dittatura. Jorge Bergoglio lascia l’Argentina e si trasferisce in Germania dove resterà due anni. In questo periodo completa il dottorato di ricerca in teologia. Sarà un’esperienza che lo segnerà profondamente nello spirito e dalla quale uscirà cambiato. Adesso sa che cosa significa combattere in difesa degli emarginati. E la sua persona diventa un vero e proprio punto di riferimento per gli ultimi della terra.
La vita di Bergoglio continua con la nomina ad arcivescovo di Buenos Aires. Ed è proprio qui che va avanti la sua opera di evangelizzazione a stretto contatto con quelli che sono gli ultimi della terra, ovvero gli abitanti delle periferie più povere che circondano la capitale dell’Argentina.
Il futuro papa Francesco si avventura tra le baraccopoli dove trascorre la maggior parte della sua giornata per portare la parola del Signore ai poveri e dare loro il conforto necessario per affrontare una vita difficile dove la fame è un nemico con cui combattere tutti i giorni. {module Pubblicità dentro articolo}
Come già abbiamo visto nella prima puntata, la fiction ha avuto come obiettivo toccare le corde più profonde della emotività dei telespettatori. E naturalmente l’obiettivo è stato raggiunto.
Con questa fiction Pietro Valsecchi si allontana fortunatamente dal filone della mafia che ha fino adesso battuto prima con “Squadra Antimafia 8” e successivamente con la fiction che aveva per protagonista Marco Bocci “Solo“. Pietro Valsecchi inizia così un nuovo percorso della sua attività produttiva. Infatti tra poco inizieranno anche le riprese di 4 tv movie dedicati a quattro personaggi che si sono impegnati nella lotta contro la mafia. La collana dei quattro film ha per titolo “Liberi sognatori“.