A cinema Domenico Diele è tra i protagonisti di Bolgia Totale, film d’esordio di Matteo Scifoni. E, con L’attesa (opera prima di Piero Messina) è in concorso alla attuale edizione della Mostra Cinematografica di Venezia. In questa pellicola ha recitato insieme a Juliette Binoche.
{module Google ads}
L’attore ci svela i suoi progetti e ci parla delle sue interpretazioni. “Innanzitutto in 1992 ero il poliziotto Luca Pastore, un ruolo che ha avuto un grosso impatto sui telespettatori. Ed è stato proprio il pubblico a decretare un notevolissimo successo alla vicenda di Tangentopoli come raccontata su Sly Atlantic. Grazie a questo ruolo, il mio rapporto con il pubblico è cambiato, mi riconoscono per strada e questo segnale di grande popolarità mi fa molto piacere”. commenta l’attore.
E continua: “Nel film L’attesa io sono un ragazzo che entra con forza nella vita di due donne, di cui una è il personaggio della Binoche, sconvolgendole entrambe. Lavorare con una grande star come lei è stato gratificante. E anche dal punto di vista umano, l’attrice si è rivelata una sorpresa, è molto alla mano ed è capace di rompere i silenzi sia nelle pause di lavoro che quando eravamo a tavola insieme” .
“Invece, nel tv movie Limbo, in arrivo su Rai1 sono un militare che fa parte della squadra comandata da Kasia Smutniak. Il film tv, ambientato in Afghanistan è stato girato in Sardegna e in parte all’Aquila. Ed è ispirato al racconto omonimo di Melania Mazzucco. Kasia Smutniak è una giovane donna italiana diventata sottufficiale dell’esercito e comandante di un plotone in una base avanzata del deserto afgano.Sotto la sua responsabilità ci sono trenta soldati. Nel sanguinoso attentato in cui muoiono molti dei suoi uomini, lei stessa rimane gravemente ferita.
Ma l’attore spazia anche sul grande schermo. Attualmente è nel cast del film Bolgia totale, in uscita oggi nelle sale italiane in venti copie. “Il mio personaggio si chiama MIchele Loi ed è un criminale “senza motivo”. non ha una motivazione per essere al di fuori della legge. Il suo modo di vivere è privo di ogni controllo. Per lui la vita è soldi facili, adrenalina e rabbia. A volte prova a cambiar vita ma non riesce, gli errori che ha fatto lo riportano sempre al suo stile di vita e alla sua inevitabile fine.
Il film è un noir che riprende le atmosfere del “poliziottesco” che ha caratterizzato la cinematografia italiana negli anni Settanta. “Non sono un conoscitore dei film di quegli anni, ne avrò visti una decina. Ma ci sono film d’autore importanti anche contemporanei e grosse produzioni hollywoodiane che ne sono in qualche modo espressione, E’ un tipo di cinema che mi piace molto”, conclude.