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Nella città brasiliano sono le 20.00. La prima nazione a sfilare sarà la Grecia, l’ultima il Brasile con il numero 207 e, penultima, quella dei rifugiati. A portare la bandiera dell’Italia, la pluripremiata campionessa di nuoto Federica Pellegrini. In tribuna sono accreditati 50 capi di Stato.
Dallo studio di Rai Sport, la linea passa al Brasile a dieci minuti dall’una di notte. La telecamere inquadrano il Maracanà e il Cristo Redentore, mentre i giornalisti Rai iniziano la loro telecronaca, sostenendo che questo è un paese che può fare di necessità virtù. Finora, gli ori olimpici italiani sono 129.
Si parte all’una. Dopo un video introduttivo che omaggia la bellezza di Rio De Janeiro, lo spettacolo può davvero inziare. La coreografia nello stadio rappresenta il simbolo della pace: le luci si accendono, è il momento dell’inno eseguito da una semplice voce con chitarra. Il Maracanà è letteralmente gremito.
Lo show si basa su giochi di luce supportati da materiali “economici”: vengono descritte la tante anime del Brasile. Arrivano gli Indios che intecciano elastici che, grazie alla particolare coreografia, divengono foresta amazzonica.
Poi è la volta dell’arrivo dei colonizzatori, con l’incontro tra chi c’era e chi è venuto dopo. quindi gli schiavi dall’Africa: una forza lavoro che, suo malgrado, si è trovata in Brasile. Ancora, gli asiatici.
Lo spettacolo prosegue raccontando la contemporaneità, con la disciplina del parkour. Vengono celebrati alcuni personaggi storici, ed entra sfilando la super top model Gisele Bunchden.
Si apre il segmento dedicato alle favelas, a ritmo di samba e break dance: canta Elza Soares, poi Marcelo De Dois, Carol Conga. Un vero e proprio contributo alla musica popolare.
Regina Casé, attrice e regista, incita a festeggiare: ci pensa quindi Jorge Ben a far scatenare sia i ballerini sul palco che il pubblico del Maracanà. Quando la musica termina, tutto lo stadio canta a cappella: i ballerini finiscono sugli spalti. Dall’esterno del Maracanà, fuochi d’artificio.
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Lo spettacolo rallenta per un messaggio ecologista: un video proiettato mostra la ricchezza del Brasile, cioè le sue tante piantagioni di caffè e colture. Annuncia che il fenomeno della deforestazione è in lieve discesa: come esortazione a proseguire su questa via, ad ogni atleta viene fatto dono di un seme da piantare.
Ecco quindi le federazioni che sfilano. Prima la Grecia, poi si prosegue per ordine alfabetico in portoghese: secondo paese ad entrare è l’Afghanistan. Si va quindi avanti. Colpisce la varietà delle squadre in campo: la varietà dei vestiti indossati, i tessuti colorati, la composizione che varia di paese in paese. Diversi team non contano alcuna donna.
L’Italia sfila a cinque minuti dalle 3.00 del mattino: ad applaudire i nostri ragazzi il presidente del Consiglio e la moglie. Gli atleti appaiono entusiasti e particolarmente carichi; in testa, Federica Pellegrini. Ma siamo ancora alla lettera “I”: sono ancora molti i paesi che devono presentarsi al pubblico internazionale.
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