Al centro della puntata naturalmente, le Ong. In seguito alle dichiarazioni del procuratore aggiunto di Catania Zuccaro infatti, secondo cui le Ong non sono tutte filantrope, ha suscitato polemiche e prese di posizione: all’ipotesi di un’indagine su presunti rapporti tra organizzazioni che soccorrono i migranti e scafisti, si sono pronunciarti in molti. Il Copasir ha negato che esista un rapporto dei Servizi segreti italiani in merito.
Si parlerà poi di Islam ed integrazione, con il caso di Amani El Nasif. Si tratta di una ragazza siriana che si è ribellata alla famiglia di origine, adottando uno stile di vita ritenuto troppo occidentalizzato.
Altri temi infine, i rincari delle utenze e la questione dell’emergenza abitativa tra affitti altissimi, liste infinite per le case popolari e occupazioni abusive.
Passiamo ora agli ospiti che parteciperanno alla trasmissione. Prenderanno parte al dibattito: il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, Irene Tinagli del PD, il rappresentante dei Giovani Musulmani d’Italia Saif Eddine Abouabid, il filosofo Diego Fusaro, il direttore di AnalisiDifesa.it Gianandrea Gaiani, il docente universitario Carlo Alberto Carnevale Maffè, il sociologo Klaus Davi e la scrittrice Sveva Casati Modigliani. A rappresentare il mondo dell’informazione invece, Furio Colombo, Maria Giovanna Maglie, Antonio Lubrano e David Parenzo.
Il programma può essere seguito in diretta streaming su la7.it e commentato in diretta su Twitter attraverso l’hashtag ufficiale #GabbiaOpen. L’appuntamento è alle 21.15, subito dopo Otto e mezzo. La trasmissione è anche su Instagram con un profilo ufficiale.
La Gabbia Open ha esordito in veste di versione estiva de La Gabbia, rispetto a cui veniva mantenuta la narrazione, ma in uno studio diverso con una scenografia rinnovata. Dopo una breve pausa, il talk show è ripartito a settembre ed è andato avanti con la sola pausa natalizia, mentre la programmazione di rete non si è mai fermata, così come avvenuto per tutti i talk show del palinsesto di La7. La trasmissione si caratterizza per i forti toni utilizzati, finalizzati a smascherare le tante “caste” del nostro Paese.