{module Google ads}
Giovanni Floris, nel corso della cinferenza stampa di presentazione del talk show ha però sottolineato di avere anche altri progetti. Il suo contratto con la tv di Urbano Cairo è pluriennale e prevede altri impegni. Lo scorso anno, infatti, Floris era partito con “DiMartedì” ma andava in onda anche nella fascia preserale con “DiciannovEquaranta”. La striscia ebbe un’audience deludente e venne definitivamente accantonata quando Floris sostituì Lilli Gruber a “Otto e mezzo” durante l’assenza della giornalista.
A questo proposito, Giovanni Floris afferma:“non nego di essermi spaventato lo scorso anno, l’impresa che ci eravamo prefissa, si è rivelata più complessa del previsto: convincere la gente che una nuova trasmissione su un’altra rete avrebbe funzionato. Perciò, alla fine, abbiamo deciso di concentrarci solo su “DiMartedì”. Adesso stiamo pensando anche ad altro”.
Marco Ghigliani, amministratore delegato de La7, conferma: “DiMartedì ha centrati gli obiettivi della rete, accendendo la serata del martedì, che ha raddoppiato la media degli ascolti, e aumentando la media di tutto il prime time. Avere un giornalista come Floris ci permette anche di lavorare a nuovi progetti”.
Intanto, però, la priorità è lanciare la seconda edizione di “DiMartedì”.
Gli ospiti sono ancora in via di definizione, ma, per adesso, ci saranno il presidente della Camera Laura Boldrini e il sindaco di Roma Ignazio Marino.
Floris sottolinea:“il bilancio della prima edizione è molto soddisfacente. Noi ripartiamo contenti: non avevamo immaginato né di partire così bassi, né di finire così alti” Il conduttore si riferisce al risultato della prima puntata del 2014 fermo al 3,5% di share e ai numeri dell’appuntamento conclusivo della passata stagione che raggiunsero il 6,8% di share.
E continua: “abbiamo avuto una crescita costante anche perché la partenza bassa ha stimolato la nostra creatività: ci siamo chiesti quale fosse il nostro pubblico, cosa volesse e, alla fine, siamo riusciti a creare un programma diverso da ‘Ballarò’, con tante pagine, tanti ospiti. Qualcosa, insomma, che ha funzionato”.
Nessuna polemica con ‘Ballarò’, al contrario, Floris ci tiene a sottolileare che esite un ottimo rapporto tra lui e Massimo Giannini. “Ci scambiamo telefonate e tifiamo per la stessa squadra, la Roma”. Insomma Floris giura che è rimasto amico con il rivale televisivo che ha preso il suo posto.
Non poteva mancare la domanda sul caso Vespa-Casamonica. E Floris non si sottrae alla risposta che, in ogni caso, appare dipolomatica. Infatti dice: “ogni giornalista è libero di invitare chi vuole. Poi ognuno ha il suo modo di inquadrare le tematiche in schemi propri”
Sui talk show che l’anno scorso sono stati in crisi profonda, il giornalista sottolinea: “credo che, a dispetto di certi commenti, sia un periodo buono per i talk-show perché ce ne sono tanti e tutti diversi”,
L’ex conduttore di Ballarò puntualizza anche che il suo programma si chiama “diMartedo” e quindi la collocazione settimanale è obbligata. Nessuno ha mai persato di chiedere alla rete uno spostamento al giovedì lasciato libero da Santoro.
Infine, Floris, sul presidente del Consiglio Matteo Renzi che, l’anno scorso, non è mai stato presente nel talk show, afferma: “perché non è venuto bisogna chiederlo a lui, il nostro invito è sempre valido”
Punto di forza del programma, la copertina di Maurizio Crozza, naturalmente confermata anche in questa edizione.