Sperlonga fino agli anni Sessanta è stato un piccolo paese di pescatori già noto in epoca romana, arroccato su uno sperone di roccia costruito a difesa dalle continue incursioni di pirati e saraceni che, come documentano i murales del paese, arrivarono a rapire i suoi abitanti per ridurli in schiavitù.
Donatella Bianchi sulla terra ferma parte dalla scoperta eccezionale quanto casuale di un capitello corinzio ritrovato sulla spiaggia di Sperlonga da un pescatore sportivo. Si dipana da qui un viaggio lungo una costa abitata fin dai tempi più antichi ed al centro di floridi commerci.
Poi vengono mostrate innanzitutto le famose “Torri di avvistamento” per essere informati se i nemici arrivavano dal mare. Tra queste la “Torre centrale”, detta localmente Torre Maggiore, apparteneva al sistema di torri di avvistamento impiantato nel XVI secolo: ne sopravvive solo una porzione nell’attuale centro del paese. E poi la “Torre Truglia”, edificata nel 1532 su una precedente torre romana.
Sperlonga è nota soprattutto per La villa dell’imperatore romano Tiberio che deriva dall’ingrandimento di una precedente villa tardo-repubblicana, con ambienti disposti intorno ad un portico. Una grotta naturale, già nota agli archeologi dal 1908.
Le tradizioni culinarie si basano su antiche ricette dei pescatori e dei contadini: da secoli gli abitanti traggono dal mare il proprio sostentamento economico. Si punta soprattutto sul pesce azzurro.Tra le ricette più caratteristiche le polpette di alici, le sarde ripiene, la zuppa di sarde, aguglia del golfo mare nostrum, i vermicelli del Tirreno alle erbe isolane.
Momento spettacolare è quello dell’immersione per scoprire relitti di navi romane imperiali.
Con la costruzione della via Flacca negli anni Settanta, Sperlonga è diventata una meta turistica importante riuscendo a coniugare sapientemente la tradizione della pesca alle bellezze architettoniche del suo borgo.
Lineablu a Terracina e al Circeo
Si naviga lungo il periplo della costa del Circeo per arrivare a Terracina che fa parte del Parco Nazionale del Circeo. Qui la pesca, oltre al turismo, è la principale risorsa economica. Una marineria importante che fa i conti con la crisi del settore e investe sulla diversificazione delle attività collegate.
Nelle leggende mitologiche il paese venne identificato come il posto dove dimorava la maga Circe.L’attuale porto-canale, già previsto dal 1777, fu costruito sotto papa Gregorio XVI e completato dopo il 1843.
Nella cucina di Terracina il pescato locale, proveniente dalla fascia costiera, è fondamentale: alici, triglie, calamari, fragolini, seppie, dentici e tanto altro. Ma non solo. Dal mare si passa ai prodotti delle terra come: verdure, legumi, ortaggi. Non mancano i formaggi provenienti dalle colline dell’entroterra.
Lungo le coste del Parco Nazionale del Circeo, in attesa dell’estensione a mare dell’area protetta, la conduttrice incontra Ilaria Molinari per scoprire, attraverso lo sguardo di un’apneista, la bellezza dei fondali marini.
Con Fabio Gallo il viaggio di Lineablu prosegue e si conclude alla scoperta del promontorio del Circeo.