La puntata di In onda è iniziata con Luca Telese e David Parenzo, in attesa dell’arrivo di Luigi Di Maio, impegnato nel Consiglio dei Ministri riguardante il Decreto Dignità.
Il Decreto Dignità è stato l’argomento principale di questa puntata.
In collegamento da Palazzo Chigi, il giornalista Lorenzo Falco ha fornito gli aggiornamenti riguardanti questo Consiglio dei Ministri: “Sta circolando una voce che dovrebbe partire alle ore 22”.
Salvatore Merlo de Il Foglio, Pietro Senaldi, direttore di Libero, e Arturo Artom, imprenditore, sono stati gli ospiti presenti in studio e in collegamento.
Il Consiglio dei Ministri è iniziato attorno alle ore 20:47. Telese: “Se sarà rapido, potrebbe esserci un commento di Di Maio”.
Arturo Artom, imprenditore vicino al Movimento 5 Stelle, ha commentato alcune misure presenti nel Decreto Dignità riguardanti i contratti.
Il giornalista Salvatore Merlo, invece, si è soffermato sulle delocalizzazioni.
Sempre il giornalista Lorenzo Falco ha realizzato un servizio a Pontida dove ha intervistato alcuni leghisti “salviniani”, chiedendo loro un’opinione circa l’alleanza con i 5 Stelle. Salvini: “Se ci vogliono far litigare, non ci riescono”.
Secondo il direttore Pietro Senaldi, l’obiettivo di Salvini è quello di proporsi come leader europeo, dopo aver trasformato la Lega da partito regionale a nazionale.
Secondo Salvatore Merlo, Matteo Salvini somiglia a Vladimir Putin, sottolineandone la “tenuta fisica” nello stare sempre tra la gente.
Nei sondaggi, la Lega ha sorpassato il Movimento 5 Stelle. Secondo l’imprenditore Artom, c’è chimica tra i due leader del governo.
Alle ore 21:08 è arrivata la notizia di una nuova strage di migranti nel Mediterraneo: 114 dispersi.
Secondo Senaldi, il Movimento 5 Stelle scimmiotta un po’ la sinistra.
Merlo ha commentato l’ultim’ora riguardante la strage nel Mediterraneo: “Chiudere un porto non risolve il problema”.
Lorenzo Falco, in diretta, è entrato nello studio di Luigi Di Maio.
Senaldi: “L’immigrazione non riuscirà a spaccare questo governo”. Artom: “Le due forze di governo sono cresciute di dieci punti”.
Senaldi è tornato sull’argomento principale: il lavoro. Il direttore di Libero: “Tutto il mondo del lavoro va rivisto. Il tempo indeterminato, ormai, è superato”.
La puntata è terminata senza le dichiarazioni di Luigi Di Maio.
Questa sera, quindi, è andata in onda la prima puntata della nuova edizione estiva di In onda, il programma di approfondimento giornalistico condotto dalla collaudata coppia composta da Luca Telese e David Parenzo.
I due giornalisti conoscono il programma, che in passato hanno condotto per varie edizioni anche al fianco di altri colleghi, sono in contrapposizione, com’è già capitato in passato sempre per quanto riguarda i conduttori del programma di La 7, ma questa dicotomia non viene mai forzata dai diretti interessati.
Il giornalista romano e il conduttore de La Zanzara offrono al pubblico di La7 quaranta minuti circa di approfondimento giornalistico misurato e non urlato.
Già nella prima puntata, Telese e Parenzo hanno dovuto affrontare due “imprevisti” tipici del mestiere, anzi dei mestieri ossia fare tv in diretta e fare giornalismo: il “promesso” intervento del vice-premier Luigi Di Maio, saltato nel corso della puntata per motivi di forza maggiore, e la gravissima ultim’ora della nuova strage dei migranti che ha inevitabilmente modificato la scaletta.
Telese e Parenzo sono due professionisti del mestiere e del piccolo schermo e questi imprevisti, per loro, sono “acqua calda”.
Anche senza l'”ospite d’onore”, l’argomento del giorno, ossia il Consiglio dei Ministri riguardante il Decreto Dignità, è stato analizzato egregiamente con esperti in studio e in collegamento.
La “prova del nove” per i due conduttori, semmai ce ne fosse realmente bisogno, si presenterà in due occasioni: la versione lunga di In onda e l’arrivo di puntate più movimentate. La presenza, prevista per domani sera, di Matteo Salvini potrebbe essere già una buona occasione.