La prima, con protagonista Gigi Proietti, è giunta alla terza stagione che Rai 1 ha trasmesso in prima serata, fino al 16 ottobre. La seconda si è già conclusa ed aveva come protagonista Luisa Ranieri.
Due generi diversissimi tra loro che hanno in comune il notevole gradimento di pubblico. Una pallottola nel cuore 3 ha unito il genere poliziesco e giallo, alla commedia familiare. Ed ha catturato il pubblico grazie all’istrionica capacità dell’attore e regista, di dare smalto anche a sceneggiature più lente e fragili.
La vita promessa raccontava la storia di una famiglia che, nei primi anni del Novecento, è stata costretta a lasciare la Sicilia e fuggire negli Stati Uniti. Con Luisa Ranieri ha recitato anche Francesco Arca nel ruolo del signorotto siciliano che ha costretto la famiglia della protagonista a scappare oltre oceano.
Al momento, secondo quanto risulta al nostro sito, non c’è traccia di possibili sequel per le due serie. Per quanto riguarda La vita promessa, si fa notare che si tratta di una saga il cui racconto si è esaurito.La prima sceneggiatura della serie è stata realizzata da Laura Toscano scomparsa nel 2009. Il lavoro è stato ripreso e rimaneggiato da Simona Izzo. Ma si è esaurito con la messa in onda dell’ultima puntata. Certo, gli altissimi indici di ascolto, oltre il 25%, potrebbero preludere ad un sequel, ma al momento non c’è traccia neppure di una possibile ipotesi.
Stesso discorso, ma con motivazioni differenti per Una pallottola nel cuore. Intanto gli ascolti sono stati soddisfacenti ma non esaltanti: si sono mantenuti tra il 16 ed il 17% di share. Certamente positivi ma inferiori a quelli raggiunti nella seconda stagione.Si pensi soltanto che la prima stagione di The good doctor ha appassionato, in Italia un ampio pubblico con una share intorno al 20%.
C’è anche un altro argomento fondamentale da mettere in conto: l’età di Gigi Proietti. L’attore e regista ha più volte dichiarato di voler ridurre la molte di lavoro e di prendere qualche spazio in più per la sua vita personale.Inoltre girare una serie richiede tempi lunghi e un impegno continuativo anche a livello fisico che, probabilmente, si preannuncia troppo importante per un attore già tanto occupato.