Il giornalista, per anni il volto di Rai 2 con Voyager – ai confini della conoscenza, ha ideato il nuovo programma che ha le medesime caratteristiche delle sue trasmissioni del passato. In particolare si occupa di divulgazione storica, scientifica, archeologica e va sulle tracce dei grandi misteri delle città note e meno note a livello internazionale.
Insomma vedremo quali differenze ci saranno tra Voyager e Freedom. Il titolo esprime la volontà di realizzare un programma libero che porti i telespettatori a viaggiare anche virtualmente in tutto il mondo.
La prima puntata si apre con un viaggio in mongolfiera di Giacobbo. Il giornalista visita alle piramidi di Teotihuacan in Messico.
Subito dopo eccolo nel sottosuolo di Roma alla ricerca della capitale antica tra cunicoli e vecchie catacombe. E poi il terzo viaggio della puntata d’esordio è tra le antiche miniere dell’Isola D’Elba.
Gli altri luoghi che visiterà Giacobbo nel corso delle successive puntate sono Stati Uniti, Venezia, Napoli, Sardegna, solo per citarne alcuni.
Tutti gli appuntamenti sono realizzati con riprese di altissima qualità. È prevista anche la tecnologia 4K. Lo stesso Giacobbo ha sottolineato che la maniera con cui sono state realizzate le riprese di Freedom – oltre il confine, non hanno nulla da invidiare alle tecniche cinematografiche.
Insomma il conduttore vuole realizzare una sorta di visione inclusiva, o meglio una full immersion, in tutte le realtà che incontra puntata dopo puntata. Si fa cioè in modo che lo spettatore possa penetrare dentro l’arte, la storia, l’archeologia.
Il programma viene trasmesso dal Centro Palatino di Roma e il conduttore Roberto Giacobbo compare su un monitor di sei metri: da qui pone domande ad ospiti ed esperti che nel frattempo sono presenti in studio ma lui invece è in una sorta di collegamento.
Mediaset sottolinea che questo è un caso unico nel panorama televisivo italiano.
Sebastiano Lombardi ha cercato di dare al nuovo corso della sua rete un’impronta più moderna, basata sull’informazione, la divulgazione, la politica e le nuove tecnologie. Ma il programma di Roberto Giacobbo non rinuncia ad indagare anche in alcuni misteri e leggende metropolitane. Elementi questi che hanno caratterizzato da sempre il modo di condurre dell’ex responsabile di Voyager.
Ogni puntata viene replicata il sabato successivo alla messa in onda nel daytime pomeridiano di Rete 4, alle 15:30. Non sarà una replica tout court, ma sono previsti contenuti inediti, lo dimostra anche il titolo che viene cambiato in Freedom – daytime. Verrà infatti riproposta una sintesi di quanto è andato già in onda, ma ci saranno anche altri viaggi ed inchieste.
La regia è firmata a quattro mani da Francesco Anzalone e Paolo Parisotto.