L’ex Premier, nonché ex Sindaco di Firenze, racconta la sua città natia dal punto di vista storico, artistico e culturale in un documentario suddiviso in quattro puntate.
Nella puntata d’esordio Renzi ha illustrato ai telespettatori Palazzo Pitti, la Grotta del Buontalenti e Il Corridoio Vasariano che conduce alle Gallerie degli Uffizi. Ha inoltre visitato la Cappella dei Priori, la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio. Successivamente, si è recato nella Sala delle Carte Geografiche, nellaTorre di Arnolfo e in Piazza della Signoria.
Nella puntata in onda il 22 dicembre invece illustrerà agli spettatori l‘Istituto degli Innocenti che festeggia seicento anni dalla fondazione.
La struttura è all’ attivo tutt’ oggi ed ospita due asili nido, una scuola materna e tre case famiglia dove vengono accolti i bambini in affido e le madri in difficoltà. Ci sono anche alcuni uffici di ricerca dell’ Unicef.
Nel 1997 l’Istituto degli Innocenti è divenuto il Centro nazionale di documentazione e analisi sull’ infanzia e l’adolescenza, volto a promuovere la cura dei diritti d’infanzia in ambito nazionale ed europeo.
Seguiamo insieme la puntata:
“Camminare per Firenze è come attraversare una grande opera d’arte che respira e si rinnova a contatto dal respiro di chi vi abita. Visitare questo piccolo angolo di mondo è come vedere rappresentata, tutta insieme, l’ispirazione umana. Chi visita Firenze anche solo per qualche ora resta fiorentino, per sempre”. Esordisce così l’ex Premier.
Il Museo dell’Accademia è la casa del David che fu costruita per accogliere l’opera di Michelangelo. Si trova all’interno di una cupola laica. Michelangelo aveva 26 anni quando iniziò l’opera, aveva già realizzato la Pietà e la sua carriera cominciava a prendere piede.
Il capolavoro fu svelato nel 1504, dopo tre anni di lavoro. A Pier Soderini, Gonfaloniere di Firenze, non piacque un particolare: il naso era troppo grande, andava rimpicciolito. Michelangelo fece finta di aggiustarlo facendo cader giù della polverina di marmo e Soderini non si accorse di nulla.
La scultura inizialmente fu posta all’esterno di Palazzo Vecchio e nel XIX Secolo fu trasferita all’interno del Museo dell’Accademia.
Ci si sposta ora nell’Istituto degli Innocenti, costruito seicento anni fa, nato per accogliere i bambini abbandonati, quelli che venivano chiamati i “figli del peccato”. La struttura fu realizzata dall’architetto Filippo Brunelleschi.
All’interno dell ‘Istituto degli Innocenti è presente l’opera dell’Annunciazione realizzata da Andrea della Robbia.
Matteo Renzi ci illustra una stanza piena di cassetti.
Su ogni cassetto è scritto il nome di un bambino abbandonato. Al loro interno sono riposti dei piccoli oggetti lasciati dai genitori prima di lasciare i figli in Istituto.
Matteo Renzi raggiunge Piazza Duomo. Nel 1418 venne indetto un concorso finalizzato alla ricerca di artisti per realizzare la cupola di Firenze.
Arrivano al primo posto ex- aequo Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi. Renzi racconta che Brunelleschi amava lavorare da solo. Ghiberti si ritirò e Brunelleschi impose la propria visione folle e innovativa a tutta la città.
Sono occorsi 140 anni per realizzare la Cattedrale di Firenze: iniziata nel 1296, fu inaugurata nel 1436.
All’interno di Santa Maria del Fiore vi è l’opera realizzata da Domenico di Michelino: “La Divina Commedia illumina Firenze”, dove viene rappresentato Dante Alighieri .
L’ex Premier racconta che all’interno di questa chiesa si consumò La Congiura de’ Pazzi.
La congiura portò all’uccisione di Giuliano de’ Medici il 26 aprile 1478 e al ferimento di Lorenzo il Magnifico. La famiglia Pazzi e quella de’ Medici erano rivali, i congiurati volevano dar fine al potere mediceo, senza riuscirci. Tra i congiurati ci fu Bernardo Bandini che scappò a Costantinopoli. Lorenzo il magnifico fece in modo di farlo arrivare a Firenze, lo sottopose a torture atroci e all’impiccagione.
Nel Battistero di Firenze, ancora oggi i bambini ricevono il primo sacramento religioso: il battesimo.
Nel Bel San Giovanni, è conservata la tomba di Papa Giovanni XXIII. E’ un’opera di Donatello e Michelozzo realizzata in marmo e bronzo dorato, risalente al 1422-1428 circa.
Al rientro dalla pubblicità l’ex Sindaco di Firenze si trova davanti le porte del Battistero. Nel 1401 l’arte di Calimala indisse un concorso per realizzare la seconda porta bronzea del Battistero. La prima, quella del lato sud, era stata realizzata da Andrea Pisano, mentre l’ultima, quella dorata detta “porta del Paradiso“, sarà ultimata solo nel 1452.
Al primo posto ad ex aequo arrivarono, di nuovo, Ghiberti e Brunelleschi. Quest’ultimo abbandonò il progetto.
All’interno del Museo dell’Opera del Duomo è deposta una scultura di Michelangelo, la Pietà Bandini.
Michelangelo, realizzando l’opera da anziano, voleva dimostrare a tutti di essere ancora in grado di realizzare dei capolavori. Preso da un grande senso di inquietudine martellò sulla scultura per distruggerla.
Da Michelangelo si passa a Donatello. La scultura in questione è la Madonna penitente.
Donatello vuole andare controcorrente: invece di rappresentare una donna giovane, la sua Maddalena è una donna anziana, segnata dagli anni, dai digiuni e dalle penitenze a cui è sottoposta.
Matteo Renzi racconta ora ai telespettatori la storia del Teatro della Pergola di Firenze, uno dei più antichi della città.
Fu inaugurato nel 1657 con l’opera Il podestà di Colognole. Tra i tanti artisti passati per questo teatro vi è Giuseppe Verdi che ha portato in scena il Macbeth ed Eleonora Duse che lavorò per anni nel Teatro della Pergola.
Uno dei macchinisti del Teatro della Pergola è Antonio Meucci, l’inventore del telefono. Meucci però non riuscì a brevettarlo.
Nel teatro aveva realizzato un telefono acustico per comunicare con gli altri ambienti. Anni dopo da quello acustico passò al telefono elettrico. Meucci si trasferì a New York dove aprì una fabbrica di candele che fallì. Uno dei suoi collaboratori fu Giuseppe Garibaldi.
Ci si avvia alla conclusione con la breve narrazione della guerra tra Guelfi e Ghibellini, ricordando che Dante Alighieri dedicò il X Canto dell’Inferno alla vicenda e all’ incontro con Farinata. Lo scrittore era forte sostenitore dei guelfi bianchi. Dopo la vittoria dei Ghibellini fu condannato all’esilio.
Termina così la seconda puntata del documentario Firenze secondo me. Il prossimo appuntamento è previsto il 29 dicembre.