Ecco le dichiarazioni degli intervenuti alla conferenza stampa
Una volta fatti gli onori di casa e presentati alcuni degli artefici della fiction, la parola passa alla direttrice di Rai-fiction, Eleonora Andreatta :” figli del destino si sposa bene con la produzione Rai fiction che si lega al nostro passato guardando al nostro presente. Il ricordare attraverso la memoria quei fatti, aiuta a far tornare tutto alla mente. La narrazione inizia nel 1938 e racconta delle leggi raziali e del loro inasprimento graduale. Il linguaggio è quello della docu-fiction che permette di raccontare il passato di storie vere, portando nel presente tramite la costruzione filmica, la storia dei bambini con la testimonianza degli adulti che ricordano. Liliana Segre dice che il tempo lenisce e permette di guardare a quell’epoca riuscendo a riprodurre i fatti. Vengono messe in scena quelle che secondo Lia Levi sono le vessazioni minori, ovvero i diritti di base minati dalla dittatura.
La produzione è stata proposta da Rossini. L’intento era raccontare la storia con pudore ma senza omettere nulla”.
Marco Spagnoli :” ringrazio tutti per la fiducia nell’accordare questo progetto. Mentre Foà si liberava insieme ai napoletani, Liliana Segre stava andando ad Auschwitz. Tutto nello spazio di un freccia rossa.
Noi vogliamo raccontare la storia secondo quattro punti di vista diversi. Si tratta di una storia di quattro bambini italiani che non sapevano di essere ebrei. Abbiamo cercato di offrire anche un senso di compassione”.
La senatrice Liliana segre ha mandato un contributo filmato, non potendo presenziare alla conferenza. : “ringrazio la Rai per aver raccontato la storia. Superata la paura di emozionarsi troppo ho capito l’obiettivo della Rai di narrare
il destino di questi quattro bambini che attraverso le loro storie hanno raccontato la brutalità di quella vita per privileggiare il bene”.
Tullio Foà :” Noi napoletani abbiamo avuto fortuna che grazie ai partigiani la Campania si è liberata da sola. Siamo stati il primo paese al mondo che si è liberato dai nazzisti senza aiuto di eserciti. La mia storia è quella di un bimbo di 5 anni che ha ricevuto degli aiuti. Noi non potevamo andare a scuola ma grazie all’organizzazione di Napoli ed al professor Amedeo Murro abbiamo potuto frequentare le lezioni.
Il professor Murro creò delle classi speciali e mi inserì nella classe nonostante avessi un anno di meno rispetto a quanto consentito.
Un’altra persona che ci aiutò fu Marcello Magrì che si intestò le utenze e gli affitti al posto della mia famiglia, così da permetterci di sparire nel nulla. Il momento piu bello è stato quando sono entrato nella scuola pubblica, quindi non più di nascosto. In quel momento ho riacquistato la mia libertà e dignità”.
Lia Levi : Io facevo la prima elementare a Torino e vennì cacciata. Iniziò l’epopea negativa della mia famiglia. Mio padre fu licenziato e noi dovemmo trasferirci, prima a Milano e poi a Roma. Le persecuzioni subite vanno divise in due fasi : prima eri un cittadino di seconda classe poi dopo l’ingresso dei tedeschi a Roma la situazione diventò catastrofica. Io ero più adulta ed iniziai a capire il rischio delle atrocità. A Roma ci salvammo grazie al patto dell’oro. I tedeschi non avrebbero deportato nulla in cambio di 50 kg d’oro. La ma famiglia era scettica e decise di portare me e le mie sorelle ad un collegio di suore..
Alla domanda “quanto è importante continuare a raccontare questa storia ?” Lia risponde :”è molto importante. io non capisco come personalità note dello stato possano crederle manifestazioni superficiali. La memoria non è ricordo ma elaborazione. Se il nostro presidente della repubblica ha dato impoortanza alla ricorrenza degli 80 anni è perchè qualcuno ha riconosciuto le colpe degli italiani”.
Tullio Foa : “parlare è importante. Nelle scuole spesso mi chiedono se mi voglio vendicare. io rispondo che non mi appartiene”.
Al produttore Mario Rossini viene chiesto se si è trattato di una produzione complessa: “il lavoro svolto è stato probabilmente più complicato di un film dato che abbiamo dovuto fare lunghe ricerche di repertorio. La voce narrante è di Neri Marcorè. Quando racconti dei bambini che si sentivano dire di non poter andare a scuola perchè erano ebrei, è come ricevere un pugno nello stomaco”.
La parola passa anche agli attori presenti oggi . Il primo ad intervenire è Massimo Poggio :” grazie a tutti per avermi dato la possibilità di partecipare a questo progetto molto importante. Vorrei evidenziare l’importanza di ascoltare le storie da chi ha vissuto di persona queste assurde vicende. Da un punto di vista attoriale, interpretare un ruolo così drammatico implica l’essere molto cauti e delicati. Essendo diventato padre l’anno scorso ho cercato di mettere a servizio di questa storia, la meravigliosa vicenda capitata nella mia vita”.
Massimiliano Gallo : “il mio personaggio, il commissario Pace, rappresenta l’importanza della bontà che può essere di aiuto per un’altra vita. Ringrazio Marco Spagnoli per avermi coinvolto in una cosa così bella”.
Patrizio Rispo :” ringrazio la regia per avermi fatto fare il preside e non il bidello, almeno cambiamo ruolo ogni tanto-. Io sono fortunato ad essre ben voluto, poiche la gente mi ferma per strada e mi pone delle domande dato che c’è troppa ignoranza in giro”. A proposito delle brutalità narrate nella fiction, dice :“a me non fa paura il dittatore o le SS ma i piccoli personaggi che hanno avuto dei ruoli, l’uomo che ha accompagnato al confine Liliana Segre o i bambini che le hanno girato le spalle”.
Interviene nuovamente Eleonora Andreatta :” sono contenta che Rai-fiction permetta di mostrare ad un pubblico adulto delle vicende che non si conoscono e a riporate alla luce dei temi come il disgregamento sociale.
noi abbiamo consentito alle scuole la visione dei nostri prodotti. Questa docu-fiction farà parte di un progetto in memoria della shoah”.
su richiesta della produttrice vengono ringraziati i bambini protagonisti che si alzano in piedi e ricevono molti applausi.
Le domande dei giornalisti
1. come si sono approcciati i ragazzi con i registi e cosa hanno pensato della pagina storica di questo paese?
Chiara Bono : ” è un’esperienza assurda sia a livello storico che attoriale. è inimmaginabile pensare che siano state vissute queste vicende”.
Giulia Roberto :” è stato molto difficile interpretare questi ruoli perchè non è pensabile che siano accadute davvero queste storie ma grazie ai produttori abbiamo potuto dare il nostro meglio.
Catello Alfonso Di vuoio :“mi sono preparato prima di girare e mi sono documentato a casa perchè mi piace la storia”.
Lorenzo Ciamei :” è stata un’esperienza molto bella ed emozionante”.
2. che tipo di lavoro è stato fatto con i bambini??
Marco Spagnoli : “li abbiamo incontrati tutti e abbiamo scelto quelli che avessero più contiguità. Il grande lavoro lo ha fatto Francesco Miccichè. Noi non volevamo caricare i bambini di aspettative ma fargli interpretare al meglio i loro personaggi per offrire un messaggio al popolo.
i ragazzi sono stati bravi ad aiutarci a non far capire mai allo spettatore cosa stesse per accadere.”
Dopo questa risposta si chiude la conferenza stampa. L’appuntamento con Figli del destino è rimandato a mercoledì 23 gennaio, in prima visione.