L’appuntamento è a partire da giovedì 7 marzo in prima serata.
La rete diretta da Sebastiano Lombardi, riaccoglie il giornalista che era stato allontanato, secondo rumours, perchè troppo vicino alle posizioni leghiste di Matteo Salvini ed a quelle pentastellate di Grillo.
Adesso Del Debbio torna, richiamato dallo stesso Piersilvio Berlusconi che gli ha ridato fiducia e gli ha affidato l’ideazione e la gestione del talk show all’esordio giovedì 7 marzo.
Certo, la collocazione è alquanto affollata: Rai2 manda il onda il nuovo talk Popolo sovrano voluto dal direttore Carlo Freccero. La7 ripropone il classico appuntamento con Corrado Formigli e Piazzapulita. A loro due si aggiunge adesso Paolo De Debbio con il compito, non facile, di condurre un programma di informazione in grado di conquistare uno spazio tra i due concorrenti.
Non solo: il giovedì Canale 5 manda in onda il game di Gerry Scotti Chi vuol essere milionario? Ma è soprattutto la concorrenza di Rai 1 a far paura con la serie campione di ascolti Che Dio ci aiuti 5.
In un prime time così affollato, quali saranno gli assi nella manica di Del Debbio?
Innanzitutto niente più collegamenti esterni con le piazze italiane vocianti fino all’esasperazione. Il pubblico è tutto in studio.e viene diviso in quattro compartimenti per un totale di 150 persone.
E ogni compartimento rappresenta una categoria. Ci saranno istituzioni, sindacati, famiglie, imprenditori.
Naturalmente molto dipende dall’argomento affrontato nelle varie puntate. Del Debbio ha detto chiaramente che non vuole realizzare un dibattito con i soliti politici, giornalisti e opinionisti ma tastare il polso alle varie categorie italiane.
Certo gli esponenti della politica non mancano, ma saranno in numero minore rispetto al passato.
E, per quanto riguarda il titolo, Del Debbio spiega che vuole dare al pubblico una chiara indicazione: il programma affronterà gli argomenti sotto vari punti di vista.
Dritto e rovescio può essere seguito anche da pc, tablet e smartphone in live streaming su Mediaset on Demand.
