Indice dei contenuti
Le trasmissioni analizzate nel mese di marzo :
TV IN –
- Italia’s Got Talent (Sky 1)
- Che Dio ci aiuti (Rai 1)
- Happy Dance (Rai Gulp)
TV OUT –
- L’Isola dei famosi (Canale 5)
- Ciao Darwin 8 (Canale 5)
- Donne Mortali (Canale 9)
TV IN | Italia’s Got Talent
Il Talent Show è stato trasmesso in diretta ogni venerdì alle 21.15 su Sky Uno e TV8.
Cambio nei giudici del talent: affianco a Claudio Bisio e Frank Matano troviamo Mara Maionchi e Federica Pellegrini. E in un format in cui i giudici non sono meri spettatori e “giudicatori” ma parte importante dello spettacolo, la scelta “azzeccata” fa la differenza dando vita, forse, alla migliore edizione italiana del talent.
Claudio e Frank con la loro ironia ben definita sono fondamentali per rendere il clima allegro e divertente, facendo sorridere o ridere, senza mai mancare di rispetto, di esibizioni improbabili e prendendo le parti dei “nerd”. Mara contribuisce con l’esperienza nel riconoscere il talento (il vincitore è un suo Golden Buzzer) e le ormai note perle di saggezza, accompagnate da una schiettezza e una spontaneità disarmanti. E Federica è la vera scoperta: non solo mette a frutto la competenza di campionessa nel riconoscere qualità e dedizione atletica, ma esprime anche una sensibilità non comune.
Proprio quest’ultima è la nota che accomuna i giudici, la sensibilità spiccata espressa da tutti nel valorizzare talenti delle più diverse discipline che hanno in comune la capacità di toccare le corde del cuore. Sul podio un pianista d’eccezione, seguito da un “prestidiggiattore”, un mimo comico, un poeta slammer: espressione di una meravigliosa varietà artistica.
Complimenti al talent, alle sue scelte e infine anche alla conduttrice Lodovica Comello, spigliata, autoironica, originale e in perfetta sintonia col programma.
TV IN | Che Dio ci aiuti
La quinta stagione di una delle fiction più amate dal pubblico di Rai 1.
Il Convitto degli angeli, col suo bar L’ Angolo Divino, sta per chiudere: Azzurra (Francesca Chillemi) ne è diventata la proprietaria ma, dopo la morte del marito Guido e di Davide, vuole cancellare ricordi dolorosi trasformando il convitto in un albergo e vendendolo; ma una serie di vicende la convincono più volte a cambiare progetto fino a giungere a pensare che forse il posto giusto per lei è proprio quello.
Ancora una volta il convento è teatro di vicende che fanno ridere e commuovere parlando in modo semplice e allo stesso tempo profondo di temi centrali della vita: accettare la propria disabilità e fragilità; il contrasto tra un amore limpido che parte da sentimenti puri e una relazione senza impegno basata sul solo rapporto fisico; il ruolo del padre; la malattia e la morte incomprensibili, che mettono in crisi anche suor Angela (Elena Sofia Ricci) rivelandone l’umanità e mostrando che di fronte ad esse chiunque può crollare e perdersi.
Questa volta sarà Azzurra ad aiutare la suora, lei che può capire il dolore perché l’ha vissuto e ha trovato la strada trasformandolo in forza e capacità di comprendere gli altri.
Una menzione speciale va alla puntata dedicata all’utilizzo di smartphone e rete, con preziosi consigli educativi.
TV IN | Happy Dance
Dopo musica, cinema e teatro Rai Gulp, avvalendosi della collaborazione dell’Antoniano, punta sulla danza, proponendo uno show che è quasi una scuola di ballo, dal titolo “Happy dance”.
Ognuna delle quindici puntate è dedicata ad uno stile di danza, dal Funk al Tip Tap, dallo Swing alla Samba, e aperta da una sigla sempre diversa interpretata dalla ballerina e coreografa Anastasia Kuzmina, anche conduttrice della trasmissione insieme al simpatico Lorenzo Branchetti.
Una bottega creativa, dunque, dove la danza diventa momento di conoscenza, scambio, diversità e amicizia.
La Kuzmina propone anche un tutorial per principianti da seguire sul web, passando la parola, dunque, alla realtà di cui i giovanissimi usufruiscono maggiormente, i social. Sebbene il format abbia un’impostazione “tradizionale” e lenta rispetto al target di riferimento, è lodevole l’idea di realizzare una nuova produzione destinata ai pre-adolescenti e dedicarla all’arte al momento più seguita dagli stessi, basata inoltre sulla misura e l’equilibrio sia dei testi che delle coreografie proposte: simpatia e semplicità risultano le carte vincenti che mostrano la danza come passione, lavoro di gruppo, divertimento, sempre senza eccessi.
TV OUT | L’Isola dei famosi
Il reality show è andato in onda ogni lunedi alle 21.20 su Canale 5.
Se la scorsa edizione è ricordata per il cosiddetto “cannagate”, quella di quest’anno resterà nella mente dei telespettatori per una questione del tutto estranea alle dinamiche di gioco. Il riferimento è a quanto accaduto tra Fabrizio Corona e Riccardo Fogli, con la pessima scelta della produzione di trasmettere un videomessaggio nel quale l’ex paparazzo ha ricordato, con tono sprezzante, quanto già pubblicato su periodici scandalistici: i presunti tradimenti della moglie di Fogli, Karin Trentini. Con le sue parole, Corona ha demolito un uomo, già provato dalle difficoltà imposte dalla vita da “naufrago” in Honduras, facendogli pesare l’età non certo giovanissima che, secondo la versione dell’ ex “re dei paparazzi”, è una delle principali cause di adulterio quando uno dei due componenti di una coppia è molto più giovane dell’altro.
Il tutto senza contraddittorio: una pagina vergognosa di tv che è costato il posto ad alcuni autori e che dimostra ancora una volta come si sia disposti a tutto pur di fare ascolti, sbugiardando fatti estremamente privati in pubblica piazza senza valutare le conseguenze.
Soprattutto, però, questo ha evidenziato come il format non sia stato affatto in grado di offrire spunti nuovi dal punto di vista del reality in sé, piatto e monotono come non mai. Si è provato a enfatizzare i battibecchi, le liti, gli atteggiamenti prevaricatori: tutto ciò, insomma, che potesse fornire un cattivo esempio ai telespettatori, in particolare ai più giovani. Uno scenario umano deprimente, fortunatamente non premiato da ascolti in netto ribasso rispetto al passato.
TV OUT | Ciao Darwin 8
Paolo Bonolis con l’inseparabile Luca Laurenti presenta il suo format sostanzialmente uguale al passato: due categorie umane, scelte in opposizione una all’altra per creare un contrasto e ironizzare o meglio ridicolizzare le due posizioni, si confrontano in una gara che estremizza goffaggini e volgarità.
Non si tratta dunque di un semplice gioco per passare una serata in allegria, ma di una presa in giro pesante di posizioni culturali e ideologiche degne di rispetto; come dovrebbero essere degne di rispetto persone culturalmente semplici messe, viceversa, alla berlina per la loro ignoranza. E soprattutto dovrebbe essere degna di rispetto la donna in quanto tale, ridotta, invece, a oggetto di godimento maschile ed esposta a pezzi: le inquadrature ovviamente non sono mai per gli splendidi occhi di madre natura, ma per il suo fondo schiena; le ballerine non sono valorizzate per le loro capacità artistiche ma per il lato B generosamente esposto in primo piano, o per il seno “trasbordante” nelle scene che fanno da sfondo al gioco.
Le prove da superare sono poi infarcite di doppi sensi e volgarità verbali, simboliche, fisiche. Ancora una volta è davvero un peccato che le capacità comiche, artistiche e di intrattenitore di Bonolis con l’amico e ottimo musicista Laurenti non si possano esprimere dimostrando di non aver bisogno, ne siamo certi, di tanto trash, rivolgendosi banalmente a bassi istinti, per fare grandi ascolti.
TV OUT | Donne Mortali
Il programma va in onda su Canale 9 dal lunedì al venerdì alle 13.55.
Protagoniste del docu-reality sono donne colpevoli, in passato, di omicidi ai danni di persone a loro vicine, in prevalenza familiari.
Le storie provengono in larga parte dall’America e sono ricostruite in due modi. Il primo è la docu-fiction, in cui attori interpretano i protagonisti dei fatti veri; il secondo è costituito da testimonianze di esperti, inquirenti o familiari delle vittime. Si tratta di storie segnate da una violenza cieca, che causa la distruzione di intere famiglie. Le “donne mortali” uccidono i loro partner, o altri parenti, con una freddezza e una spietatezza impressionanti, coinvolgendo talvolta i figli nelle loro azioni. Per fortuna, le forze dell’ordine riescono ad assicurarle alla giustizia, che quasi sempre le condanna a pene severe.
Osservando le puntate, si avverte la sensazione che si voglia presentare i fatti in un modo “commerciale”, attraendo il pubblico con un ritmo intenso, in un’alternanza serrata tra docu-fiction e interviste. Eppure, si tratta di vicende tragiche che possono turbare il telespettatore, specie se minore. La rete si cautela chiarendo a inizio puntata che il format è inadatto ai minori e invitando ad attivare il parental control, ma l’errore è collocare format simili in orari critici, come il primo pomeriggio, in cui facilmente un bambino può guardare la tv. Il modo per rispettare davvero il pubblico under 18 sarebbe trasmetterli in fascia non protetta, destinando slot di palinsesto così delicati a una programmazione di tutt’altro genere.