Il titolo si riferisce al conflitto la cui durata è stata proprio sei giorni, dal 5 al 10 giugno 1967. La guerra dei sei giorni fu determinante nello scenario medio- orientale perchè modificò radicalmente gli equilibri del Medio Oriente e costrinse l’opinione pubblica e la politica ad avere una visione differente sul progetto sionista e sulla tragedia ebraica del Novecento.
Fu allora che, per la prima volta, si cominciò a discutere dell’esistenza di una questione palestinese. Iniziò così lo scontro politico e religioso alla base di quel radicalismo che, dopo 50 anni, è ancora vivo e con il quale ancora oggi siamo costretti a confrontarci.
Si trattò di un conflitto combattuto tra Israele da una parte ed Egitto, Siria e Giordania dall’altra, all’interno dei conflitti arabo-israeliani e che si tramutò in una rapida e totale vittoria israeliana. Tutto ebbe inizio il 5 giugno 1967, alle 7:45 del mattino, quando l’aviazione israeliana lanciò un attacco a sorpresa contro l’aviazione egiziana, annientandola quasi completamente a terra. Al termine di quella guerra Israele, infatti, aveva triplicato l’estensione del suo territorio e riuscì ad imporsi come potenza militare in grado di fronteggiare, contemporaneamente, gli avversari della coalizione araba: Egitto, Siria, Giordania, Iraq.
Gad Lerner con lo scrittore David Grossman
Ma la Guerra dei Sei giorni, cinquant’anni dopo, non è ancora finita. Da quei giorni iniziò l’occupazione dei territori palestinesi e, con la riconquista della Città Vecchia, avviene un evento di drammatiche proporzioni: la trasformazione di un conflitto nazionalista in una lotta tra radicalismi religiosi.
Gad Lerner non è solo il conduttore: il giornalista è stato testimone diretto del conflitto. Aveva, infatti, solo 13 anni quando, nell’estate del 1967 a un mese dalla guerra, si recò con il padre in Israele. Con gli occhi dell’adolescente di allora, rievoca quando aveva visto e assimilato alla luce degli eventi accaduti successivamente.
Naturalmente Lerner è tornato in Israele. Qui ha raccolto la testimonianza dello scrittore David Grossman. Mentre in Egitto ha incontrato Jean, la vedova del presidente Anwar Sadat ucciso nel 1981.
Lerner si occupa anche di valutare le conseguenze politiche del conflitto nel nostro paese. Grazie alle Teche Rai saranno riproposte le immagini dei tg dell’epoca. Il giornalista incontra a Roma Arrigo Levi con il quale ricorda la lacerazione del rapporto storico fra ebrei e sinistra e la “scoperta” della questione palestinese.
Comme reagì la sinistra italiana alla vittoria di Israele? Il Pci, da Pajetta a Maurizio Ferrara si schierò con l’Unione Sovietica contro “l’imperialismo sionista”. Pier Paolo Pasolini, invece, criticò la posizione filo-palestinese. Umberto Terracini fu unico dissidente tra gli alti dirigenti del Pci.
La regia del programma è di Stefano Obino.