A tal proposito, sono un esempio gli ultimi progetti televisivi realizzati sulla “principessa del popolo”: i produttori di entrambi infatti, sono impegnati a promuovere le immagini inedite, gli audio mai pubblicati e, soprattutto, le prima interviste ai figli William e Harry.
Accade in Diana, Our Mother: Her Life and Legacy (Diana, Nostra Madre: la sua vita e l’eredità), trasmesso da HBO negli Usa e ITV nel Regno Unito. Si tratta di uno speciale in cui il principe Harry dichiara che “Questa è la prima volta che parliamo di lei come madre”.
A realizzare il documentario, Nick Kent della Oxford Film, che in passato aveva già diretto una produzione di ITV sulla regina Elisabetta, ottenendo così la fiducia della Royal Family. Stavolta il risultato finale, come ha dichiarato lo stesso Kent, è stato inaspettato perché non vi era sceneggiatura né niente di prestabilito o scritto: “Sapevamo che i due principi avrebbero parlato dell’ impegno di Diana nella beneficienza e del loro lavoro nel portare avanti l’ eredità della madre, ma presto è diventato chiaro che avevano in mente qualcosa di più personale”. L’intenzione iniziale di intervistarli separatamente perciò, è presto sfumata: William ed Harry hanno infatti portato con loro un album di foto. Immagini private mai viste prima, che nel film i fratelli commentano.
Diana: In Her Own Words invece, è uno show per la rete britannica Channel 4, divenuto negli Usa Diana-Her Story. Ma proprio nella stessa settimana di quello di Channel 4, National Geographic ha annunciato l’uscita di uno show intitolato allo stesso modo, cioè Diana: In Her Own Words.
Lo show di Channel 4 e PBS è incentrato sui filmati registrati da Peter Settelen, coach che aveva insegnato alla principessa a parlare in pubblico di sé e del matrimonio che stava andando in pezzi.
Charles Furneaux di Kaboom Film & TV ha dichiarato: “Sapevamo che l’anniversario del ventennale si avvicinava, e che sarebbero usciti molti film e documentari per l’occasione. Il nostro è però qualitativamente diverso, dato che vediamo Diana in una veste completamente inedita. La gente conosce l’immagine pubblica, ma quella è solo una parte della principessa”.
I video presenti sono filmati privati, perciò non destinati alla divulgazione. In 110 minuti sono state condensate quasi sette ore di filmati: di fotogramma in fotogramma, Diana acquisisce gli strumenti necessari per uscire nel mondo e tenergli testa nonostante il suo matrimonio al capolinea.
Sono molte le immagini iconiche di Diana: la ragazza diciannovenne che si sposava nel giugno 1981, la principessa triste che confessava la propria depressione in un’intervista del 1994 alla BBC, fino agli inglesi in lacrime al suo funerale.
Tom Jennings della 1895 Films ha ricercato le immagini meno note, usando come fonte giornali e reti televisive locali per il National Geographic.
Naturalmente le fonti cui poter accedere erano tantissime, ma lo scopo era trovare qualcosa di unico. Così Jennings è volato a Londra, assicurandosi delle registrazioni inedite effettuate da un amico di Lady D, James Colthurst, su cui si basa la biografia scritta da Andrew Morton.
Montando audio e immagini, Jennings ha realizzato quello che ritiene un nuovo ritratto della principessa: “C’è lei nella sua forma più pura. Non c’è una voce narrante, un intervistatore, qualcuno che interpreti cosa volesse dire”. Anziché lasciare a qualcuno il compito di raccontare la sua storia insomma, è la stessa Diana a farlo: in questo senso, “i nastri la umanizzano”.
I media hanno giocato una parte fondamentale nella vita di Diana, probabilmente anche nella sua morte. Venti anni dopo la principessa continua ad affascinare non solo i media ma anche il pubblico, e lo dimostra il fatto che Diana, Our Mother: Her Life and Legacy è stato il programma più visto dal 2009. In Italia potremo vederlo su Infinity a settembre, mentre non vi è ancora una data per gli altri speciali; il 25 agosto invece, su Nove andrà in onda Diana-Tutta la verità e a partire dal 28 agosto, programmazione ad hoc su Sky.
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