Al centro della polemica, ci sarebbe il cattivo gusto del messaggio: lo spot infatti, mostrando un asteroide che piomba sulla mamma protagonista, metterebbe in scena una morte.
Una scena che, effettivamente, è presente nello spot, ma giocata sull’ironia. Quello preso di mira, è invece il rassicurante quadretto familiare già visto in tanti spot: la mamma come angelo del focolare stereotipato, la bambina bionda e carina. La perfezione di una famiglia più immaginata che reale, eppure sempre presente nel mondo pubblicitario.
Nello specifico, una mamma che sembra appena uscita da Pleasentville e una figlia a dir poco petulante. Non solo: seguendo le mode alimentari del momento, la piccola è persino salutista. Lo è al punto da chiedere una colazione che coniughi leggerezza e golosità; la mamma risponde che questo binomio è impossibile da trovare, non esiste, e se esiste che la colpisse pure un asteroide. Nemmeno il tempo di concludere la frase, che effettivamente l’asteroide le precipita in testa.
Per lo spettatore, la visione potrebbe essere persino catartica: finalmente qualcuno mette fine a queste donne in cardigan, sformati e pettinatura invidiabile.
La bimba rimane illesa: c’è un secondo spot, in cui l’asteroide fa fuori pure il papà.
Niente di particolarmente splatter, però tutto si gioca sul grottesco: una morte dunque, rappresentata in maniera fumettistica. Una morte che, seppur fumettistica, ha suscitato le perplessità del presidente dell’Aiart Massimiliano Padula: “Fatichiamo ad accettare una narrazione che mette in scena, in maniera così esasperata e demenziale, una morte”, ha dichiarato. Ancora: “Entrando nel merito del messaggio, inoltre riteniamo inopportuna e inefficace commercialmente la scelta della Motta di stravolgere l’immaginario identitario legato al Buondì, da sempre associato alla prima colazione dei più piccoli”.
Infine, l’Aiart promette che “come Associazione che tutela e forma all’interpretazione consapevole dei contenuti mediali, non ci limiteremo all’esclusiva segnalazione mediatica ma faremo una comunicazione all’Istituto di auto-disciplina pubblicitaria, all’Agcom e alla stessa Rai affinché valutino seriamente se contenuti del genere possano essere trasmessi in qualunque orario del giorno”.
Rilasciato il 27 agosto, lo spot si è presto imposto all’attenzione del pubblico, grazie alle osservazioni dell’Aiart. Una giornata in trending topic su Twitter, le testate on line che ne scrivevano, le persone che commentavano nei social: per la gioia dei creativi.