In 30 anni la Petrelluzzi è riuscita ad accreditare Un giorno in pretura come un appuntamento rigoroso e lontano da ogni forma di sensazionalismo. Tutto questo grazie non solo alla conduttrice ma anche al valido e professionale gruppo di lavoro che per tanti anni ha raccontato, all’interno dei tribunali italiani, storia anche molto discutibili.
Nella prima puntata del 30 settembre, si riparte con un processo molto discusso e controverso che è stato celebrato nella Corte d’Assise di Varese. Un caso che all’epoca ha fatto molto discutere e che viene riproposto nella consueta maniera del dibattimento in aula.
Il titolo della puntata è “Giuseppe Uva: la notte dei lupi“.
Il 14 giugno del 2008 Giuseppe Uva ricoverato per un trattamento sanitario obbligatorio, improvvisamente muore. I familiari e gli amici dell’uomo, sconvolti dalla notizia, non credono che Giuseppe, fino a quel momento sano e senza alcun problema di salute, sia morto per cause naturali. Giuseppe aveva 43 anni, i familiari e tutti coloro che lo conoscono, iniziano una dura lotta soli contro tutti per cercare di scoprire la verità. Si pensa infatti che ci sia stato l’intervento di qualcuno o di qualcosa a provocare la morte.
Ad essere processati sono naturalmente i medici che lo hanno tenuto in cura. Però vengono tutti assolti.
Nel corso di indagini personali realizzate dai familiari e dagli amici, si viene a scoprire che la notte precedente alla sua morte, Giuseppe Uva era stato fermato da due carabinieri insieme ad un amico. I due erano stati trovati in una condizione di ubriachezza molesta. Giuseppe era stato accompagnato in caserma da alcuni poliziotti chiamati a supporto dei colleghi. Oggi imputati nel processo che viene raccontato nella puntata odierna sono proprio i due carabinieri ed i sei poliziotti che intervennero.
I telespettatori vedranno se il processo sarà riuscito finalmente a fare luce su questa intricata vicenda giudiziaria. Per saperlo però bisogna aspettare mezzanotte e sintonizzarsi su Rai 3.
“Un giorno in pretura” propone, fin dalla prima edizione di 30 anni fa, la presa diretta dei processi nelle Corti di giustizia italiane. Il tutto senza commenti. Parlano Infatti solo i protagonisti.
Soltanto alcune volte, nel corso della puntata, la Petrelluzzi interviene per spiegare quanto è successo e anticipare quello che andrà in onda successivamente. Non c’è nessuna presa di posizione da parte del programma, soltanto la realtà di quello che accade. Nel corso delle varie fasi del dibattimento la conduttrice funge da collante tra quello che è andato in onda ed i telespettatori soffermandosi soprattutto su alcuni punti che potrebbero risultare di difficile comprensione.