L’importanza di questa seconda edizione risiede nel fatto che sono 50 anni esatti dall’inizio del movimento del 68 che ha avuto un grandissimo impatto sulla società italiana.
Così mentre la prima stagione ne ha raccontato l’inizio e le motivazioni del cambiamento sempre attraverso la testimonianza di donne che vi hanno partecipato, nelle nuove puntate si racconta tutto quello che è accaduto subito dopo l’inizio della cosiddetta contestazione giovanile studentesca.
Saranno 12 donne ad alternarsi nel racconto della propria esperienza personale e sociale. Verranno alla luce fragilità, paure, ma soprattutto grande coraggio e determinazione che hanno portato la società ad un nuovo rispetto verso la figura femminile.
Ma non basta. Oltre le contestazioni studentesche si sono avvicendate manifestazioni in piazza, scioperi degli operai con la novità che per la prima volta le donne hanno avuto una parte molto attiva in ogni evento.
Hanno preso la parola, hanno imposto i loro punti di vista, dimostrando così di essere in grado di partecipare attivamente alla vita sociale. Una rivoluzione, se si pensa che, solo qualche anno prima, la donna era soltanto sposa e madre.
Ai microfoni di “Le ragazze del ’68” ci saranno donne dalle varie estrazioni sociali: contadine, borghesi, femministe, giornaliste, cantanti, hippie e studentesse. Tutte unite però da un unico comune denominatore: la consapevolezza di aver intrapreso un cammino di cambiamento dalle proporzioni enormi.
Da quel momento nulla è stato più come prima.
“Le ragazze del ’68” la prima puntata
Le donne che forniranno la propria testimonianza nell’appuntamento d’esordio sono Bice Biagi, figlia di Enzo Biagi, giornalista e scrittrice, e Gabriella Belloni, fotoreporter e inviata.
Bice Biagi all’epoca dei primi movimenti studenteschi era iscritta alla Facoltà di Lettere alla Statale di Milano. Aveva già imparato da suo padre che, a rendere davvero libera una donna, era soprattutto il lavoro. Su tale principio ha basato tutta la sua attività di giornalista e la propria vita personale. Dall’attentato di Piazza Fontana fino agli anni 70 Bice Biagi ha assistito ad una profonda mutazione del mondo prendendovi parte personalmente.
Gabriella Belloni nel 1968 aveva 18 anni ed era animata dal desiderio di andare via. La sua passione era la macchina fotografica e così ha iniziato a realizzare reportage da ogni parte d’Italia. Nel 1970 c’era anche lei al leggendario concerto dell’isola di Wight. Ancora oggi Gabriella Belloni è convinta che per vivere davvero bisogna muoversi e girare il mondo. Infatti la sua frase più nota è la seguente: “gli alberi hanno le radici, gli uomini no“.
La regia di “La ragazze del ’68” è di Michele imperio e Aldo Giuliano.