Le donne protagoniste di questa sera sono Ritanna Armeni, giornalista, conduttrice televisiva e scrittrice e Maura Fabbri, ex calciatrice della prima nazionale di calcio femminile italiana.
Le ragazze del ’68 | la storia di Ritanna Armeni
Classe 1947, originaria di Brindisi, Ritanna Armeni arriva a Roma proprio nel 1968. Proveniente dalla provincia meridionale, il primo impatto con la Capitale si rivela per lei di notevole importanza in quanto le fa respirare per la prima volta nella sua vita quella sensazione di libertà sconosciuta in quell’epoca nella sua zona di provenienza. Scopri così i cineforum, l’università, la vita sindacale e la lotta di classe. In questo periodo comincia a diventare simpatizzante della formazione extraparlamentare Potere Operaio. Dopo essere diventata giornalista professionista nel 1976, fu caporedattrice di “Noi donne” magazine dedicato alla condizione femminile. Successivamente ha collaborato alla nascita del quotidiano “Il Manifesto“. Negli anni seguenti è approdata a “L’Unità” dove è rimasta per 8 anni ed è diventata portavoce dell’allora segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. La sua carriera giornalistica continua e la fa approdare a La7 dove ha condotto insieme a Giuliano Ferrara “Otto e Mezzo“.
Ritanna Armeni racconterà anche l’incontro con Luciana Castellina e svela di aver imparato da lei a guardare sempre con occhio critico quanto accade nel mondo politico. Da lei che è stato un modello intellettuale di donna ha ricevuto un insegnamento che si è prolungato negli anni e che l’ha portata a lottare sempre per l’emancipazione femminile prima come giornalista e poi anche come scrittrice.
Le ragazze del ’68 | la storia di Maura Fabbri
Anche Maura Fabbri ha vissuto il ’68 ma sotto un’altra ottica, quella dello Sport. All’epoca aveva 17 anni e già da 5 giocava come centrocampista mezzala sinistra nell’ACF Genova (Associazione Calcio Femminile Genova). Furono anni di grande impegno professionale e Maura con le sue colleghe era costretta ad allenarsi anche in orari impossibili. Le calciatrici si sono autofinanziate e hanno avuto come obiettivo vincere il primo scudetto di calcio femminile in Italia. Raggiunto lo scopo Maura vede aprirsi dinanzi a sé una carriera di calciatrice molto più importante. Infatti entra nella nazionale di calcio italiana femminile e nello stesso tempo lavora come dirigente nel settore della moda. Racconta con grande spontaneità come la sua vita sia stata un continuo rincorrere la libertà e il rispetto per le donne. Una lotta portata avanti sia da lei sia dalle sue colleghe in un campo differente da quello dove erano impegnate altre donne: i campi di calcio.