Ecco i programmi che nel mese di gennaio sono stati analizzati dall’Osservatorio Media del Moige (Movimento Italiano Genitori).
Nella categoria IN ci sono:
1) La linea verticale (Rai 3)
2) #Mai più bullismo (Rai 2)
3) Il giorno in cui Henry incontrò… (Rai YoYo)
Nella categoria OUT ci sono:
1) Il delitto della porta accanto (NOVE)
2) L’Isola dei Famosi (Canale 5)
3) Camp Lakebottom (K2)
Ecco tutte le valutazioni del Moige su ognuno dei programmi IN.
Genere: Serie tv
Rete: Rai 3
In onda: il sabato, alle ore 21.20
Luigi, che ha una figlia piccola e la moglie incinta, scopre di avere un tumore al rene e viene catapultato per 21 giorni in un mondo sospeso, l’ospedale, tra la vita e la morte, la malattia e la guarigione, le paure e le incertezze. “La ‘linea verticale’ – dice l’autore Mattia Torre – significa lo stare in piedi e aggrapparsi alla vita con tutte le forze, la malattia è vista come crisi ma anche come occasione di crescita e di riscatto”. La serie, ben riuscita e con un ottimo cast, ha un taglio originale sia per le puntate, molto brevi, sia per la visione surreale, a tratti cinica e grottesca, della malattia e del mondo che circonda il malato.
Sebbene alcuni eccessi disturbino un pochino – l’estremizzazione dei difetti dei medici, un certo anticlericalismo, una scena/sogno un po’ volgare -, emergono con forza dal racconto la splendida figura della moglie, una donna che non molla e sostiene il marito con determinazione nei momenti più difficili, e una lezione importante sul valore profondo della malattia. “Questo tumore mi ha salvato la vita, senza…sarei senz’altro morto” dice Luigi nel discorso finale che merita ascolto, parola per parola.
Genere: Attualità, informazione
Rete: Rai 2
In onda: in seconda serata e in replica il sabato, ore 13.30
Un modo originale di indagare il bullismo, con l’intento di “capire” di più tramite fatti reali. Il protagonista-vittima viene presentato attraverso la sua quotidianità e successivamente si affronta il problema dei soprusi. Significativo è il momento centrale del confronto con i bulli, invitati a riflettere sul loro comportamento e a presentare il proprio punto di vista.
Dopo aver trovato un punto d’incontro fra il bullo e la vittima, coinvolgendoli anche in un’esperienza comune, c’è un salto temporale di un anno. Il conduttore torna nella città del protagonista per valutare i miglioramenti ottenuti. Molti i punti di forza: originalità, mancanza di morbosità, nessuna condanna, invito al dialogo, correttezza, cronaca oggettiva dei fatti. A rendere più leggero il format ci sono momenti di sorprese, attività di gruppo, presenza di personaggi noti (sportivi, cantanti e altri ancora) coinvolti, in qualche modo, nella storia. Nella sigla l’immagine dello zaino che cambia forma e colore diventa metafora della complessità delle tipologie del bullismo, ma anche di come possano esserci altrettante significative soluzioni.
Il giorno in cui Henry incontrò…
Genere: Serie animata
Rete: Rai YoYo
In onda: in vari giorni e in vari orari
Il protagonista entra in contatto con interlocutori diversi: animali, oggetti, mezzi di locomozione e così via. Con loro si relaziona sempre allo stesso modo: vuole capire chi ha davanti, conoscere le loro abitudini o – nel caso degli oggetti – le loro funzioni e usi. Gli “intervistati” rispondono fornendogli tutte le informazioni di cui ha bisogno. Poi parte l’avventura che scaturisce spesso da una mancanza o da un obiettivo che l’animale o l’oggetto devono colmare o raggiungere: Henry, trasformandosi, contribuisce ad aiutare l’interlocutore di turno a portare a termine il compito assegnatogli. La fantasia si scatena creando situazioni non realistiche, ma funzionali a rendere il prodotto divertente e fruibile dai più piccoli, stimolando l’immaginazione. Alla fine dell’episodio, una canzoncina serve a riassumere quanto visto fino a quel momento. Henry è, come ogni bambino della sua età, curioso di entrare in contatto con tutto ciò che gli è intorno. I piccoli telespettatori finiscono così per scoprire insieme a lui, gradualmente, ogni giorno qualcosa sulla realtà che li circonda.
Queste le valutazioni per i programmi OUT.
Il delitto della porta accanto
Genere: Docu-reality
Rete: NOVE
In onda: dal lunedì al venerdì, alle ore 10.00
Il docu-reality racconta crimini avvenuti negli Usa in un recente o più lontano passato. La ricostruzione degli omicidi si effettua con diversi mezzi: testimonianze di parenti della vittima/e e degli inquirenti che al tempo indagarono per accertare la verità, il ricorso alla docu-fiction con attori che interpretano i veri protagonisti dei fatti. Si fa ricorso anche a immagini forti a partire dalla vera scena del crimine.
Le vicende sono descritte in modo approfondito fino a giungere all’epilogo con il disvelamento dei responsabili e le relative conseguenze penali. Il montaggio intenso e l’utilizzo di musiche ansiogene tengono alta la tensione, con una rilevante dose di spettacolarizzazione, risaltando gli istinti peggiori dell’uomo, capace di crudeltà impensabili anche ai danni della sua stessa famiglia. Il pericolo è che possa prendere corpo un’immagine negativa e distorta dei legami affettivi, un potenziale danno soprattutto per i minori.
L’Isola dei famosi
Genere: Reality show
Rete: Canale 5
In onda: il lunedì o il martedì, alle ore 21.10
Anche questo mese il reality si riconferma tra i peggiori programmi del panorama televisivo. La polemica sul denominato “canna-gate” è rimbalzata di puntata in puntata e ha nutrito le chiacchiere, sfociate in polemiche, dei vari talk della rete. In tutta la vicenda, lungi dal cercare un colpevole da giudicare e stigmatizzare, l’unica cosa che ci si aspettava era una presa di posizione rispetto all’uso di sostanze stupefacenti perché non arrivasse al pubblico giovane un messaggio poco chiaro e un esempio negativo, come purtroppo è avvenuto. Nessuno ha avuto la correttezza di dire che le droghe, anche cosiddette leggere, sono dannose per l’organismo, specialmente se assunte in fase di crescita, che sono fuori legge e comprarle vuol dire alimentare un mercato malavitoso, che infine detenerle in Honduras significa mettere a rischio se stessi e i compagni d’avventura di finire in carcere. Tutto il resto sono solo chiacchiere che servono per alimentare gli ascolti, della serie “che se ne parli bene o male purché se ne parli”, e salgano i numeri auditel.
Genere: Serie animata
Rete: K2
In onda: in vari giorni e vari orari
Gli episodi della terza stagione continuano a raccontare le avventure di McGee, Gretchen e Squirt nel campeggio estivo di Camp Lakebottom, abitato da creature quali zombie, bigfoot e mostri marini. I tre protagonisti, ormai affezionati agli strani abitanti del luogo, affrontano parecchi viaggi spazio-temporali, terribili punizioni, problemi di sudorazione e flatulenza, sculture di cerume animate, scimmie di mare inferocite e sogni ricchi di effetti indesiderati. Fin dal primo episodio sono evidenti numerose criticità legate all’igiene e alla pulizia personale. L’ambiente rappresentato è caratterizzato dalla sporcizia e dal degrado, abbondanti scariche di latrine si mescolano all’acqua del lago, in cui i ragazzini si divertono a lavarsi. Rosebud, la cuoca del campo, utilizza cibo scadente per preparare piatti disgustosi, i quali provocano problemi intestinali in maniera costante. Succede spesso a Squirt che, ad esempio in un episodio, dopo aver mangiato biscotti avariati, vede spuntare vermi dapprima dall’ombelico e dalla bocca, poi da tutte le altre parti del corpo, finendo per divertirsi e continuare a mangiarli. Non è necessario che un cartoon trasmetta insegnamenti particolari, può semplicemente divertire, ma purtroppo la serie canadese punta su gag deludenti e sull’uso eccessivo di espedienti volgari che, invece di far sorridere, rischierebbero di avvicinare i telespettatori, soprattutto i prescolari, verso abitudini insalubri e contrarie alla pulizia personale.