La novità di questa stagione è rappresentata dal fatto che gli argomenti di cui si occupa il conduttore con i suoi inviati sono i temi dell’attualità contenuti nell’agenda politica del governo italiano.
Abbiamo incontrato Riccardo Iacona che ci anticipa tutti i temi affrontati.
Cominciamo dalla prima puntata. Qual è l’argomento?
«Ci occuperemo di acqua potabile. In particolare il titolo dell’appuntamento d’esordio è “Acqua perduta”. Constateremo che si tratta di una risorsa in grave pericolo. Noi cercheremo di capire se il governo mette in campo tutti gli accorgimenti necessari per limitare gli sprechi. Andremo ad indagare che cosa significa l’acqua pubblica per le forze politiche. E soprattutto capiremo se la soluzione può essere davvero il ritorno ad una gestione pubblica dell’acqua. Ad esempio sono necessari 25 milioni di euro per mettere a posto la nostra rete idrica».
Di quali regioni vi occuperete?
«Abbiamo fatto delle inchieste molto accurate in Calabria, Puglia e Lombardia. Si tratta di tre zone completamente diverse tra di loro. La Calabria presenta ancora delle criticità, ma la Lombardia è uno degli esempi più virtuosi. La Puglia è diventata un vero e proprio laboratorio dove il CNR, in accordo con l’acquedotto locale, sta mettendo a punto molte innovazioni».
Quindi lo spreco di acqua potabile in Italia è ancora elevato?
«Purtroppo sì, più del 41% dell’acqua potabile viene persa per un motivo: le reti idriche sono dei veri e propri colabrodo. Pensi che ogni anno nel nostro paese si perdono 3 milioni e mezzo di metri cubi di acqua potabile. Rappresenta il fabbisogno di 40 milioni di persone nel corso di un anno intero. Inoltre indagheremo anche altre realtà come ad esempio quella siciliana dove ci sono molti paesi nei quali i cittadini possono disporre dell’acqua soltanto per qualche ora al giorno».
Dopo le puntate attuali, PresaDiretta tornerà nel 2019?
«Prevediamo, a partire da gennaio dell’anno prossimo, altre nove puntate sempre in prima serata su Rai 3. L’argomento sarà sempre il medesimo: cercare di far riflettere i telespettatori sulle problematiche più attuali».
«Abbiamo realizzato un viaggio-inchiesta nell’Artico. Una nostra troupe sarà al fianco di scienziati per studiare i cambiamenti climatici e capire quanto è vicino lo scioglimento dei ghiacciai. Avremo dei dati in esclusiva che riveleremo ai nostri telespettatori».
Come prosegue poi PresaDiretta?
«Ci occuperemo di nuovo del lavoro per cercare di capire come è possibile interrompere il corto circuito che si crea quando domanda e offerta non riescono ad incontrarsi. Altro tema fondamentale sarà la sicurezza delle nostre città. E poi torneremo a parlare anche di burocrazia».
Sono inchieste che richiedono tempo ed investimenti economici. In quanto tempo vengono girate?
«Innanzitutto il nostro lavoro è una sorta di work in progress. Dopo aver realizzato le inchieste,nel tempo di un mese avviene il montaggio che è una parte fondamentale. Siamo grati alla Rai di investire su tematiche di grande attualità, come ad esempio, i cambiamenti climatici.».
Avete mai ricevuto querele?
«Qualcuna c’è stata ma si è risolta sempre a nostro favore».